Piazza Affari chiude positiva e arrotonda i guadagni di ieri, in un contesto europeo contrastato e con Wall Street incerta, nell’attesa di novità su Brexit e dazi.
A sostenere Milano, +0,28% a 22.428 punti, sono le banche, con lo spread in netto calo, che tocca i minimi da maggio 2018 e chiude a 130 punti base (-4,35%). Il rendimento del decennale italiano scende a quota +0,91%, mentre quello del decennale tedesco sale a -0,39%. Fra le big cap del listino brilla Nexi, +2,65%, società attiva nei pagamenti digitali, alla luce della legge di bilancio che premia l’uso di carte di credito e bancomat nella lotta all’evasione fiscale. Arretra invece Poste (-1,44%) dopo il record storico toccato ieri.
Nel resto d’Europa: Francoforte +0,32%; Parigi -0,09%; Madrid +0,25%; Londra -0,64%; Zurigo -0,28%.
New York apre stonata e al momento viaggia in ordine sparso, indecisa sulla via da prendersi dopo la delusione per le vendite al dettaglio, calate a sorpresa a settembre negli Usa dopo sei mesi di fila in rialzo (-0,3%, contro +0,2% atteso). Una frenata che in certa misura rivela quanto pesi la guerra dei dazi sullo slancio della principale economia del mondo, in una giornata in cui preoccupa la minaccia di sanzioni da parte di Pechino dopo che la Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato una serie di misure a favore dei manifestanti di Hong Kong. La stagione delle trimestrali prosegue invece positivamente con Bank of America (+2,35%) che batte le stime degli analisti.
L’euro-dollaro è favorevole alla moneta unica e si muove intorno a 1,107. Il biglietto verde sta cedendo terreno dopo i dati sulle vendite al dettaglio che generano una visione pessimistica e vanno a supportare l’idea di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed, a due settimane dalla prossima riunione di politica monetaria.
La sterlina resta vicina ai massimi da 5 mesi, dopo il balzo di ieri, in attesa di capirci qualcosa nella trattative sulla Brexit. Il presidente del consiglio europeo Donald Tusk sostiene che le basi dell’accordo sono pronte e un testo giuridico potrebbe essere sfornato entro mezzanotte, ma aggiunge: “oggi ci sono dei dubbi da parte britannica, vedremo, io sono sempre ottimista”.
L’oro è in ripresa a 1490,25 dollari l’oncia, così come il Brent, che rimbalza a 59,48 dollari al barile (+1,38%).
In Piazza Affari la miglior blue chip è Banco Bpm +3,11%, sostenuta dalle voci sulla possibile vendita della controllata del credito al consumo ProFamily e dalla possibile integrazione con Ubi +2,71%. In grande evidenza anche Unicredit +1,77%; Bper +1,46%: Intesa +1,29%; Mediobanca +1,11%. Bene Finecobank +2,02%. Gli acquisti premiano il comparto dell’auto con Ferrari +2%; Pirelli +1,35%, Fca +1,04, anche in seguito ai risultati positivi delle immatricolazione europee di settembre, con una crescita del mercato del 14,4%, a confronto di un settembre 2018 particolarmente debole.
In fondo al listino si fermano Recordati -1,86%; Ferragamo -1,76%; Campari -1,47%; Hera -1,37%; Leonardo -1,29%.
Fuori dal paniere principale Bio On chiude la terza seduta di fila in rialzo, +18,6%. Torna in scena con il segno più Gedi +6,43%. Bene Ovs +5,55%.