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Borsa, le banche salvano Piazza Affari

Piazza Affari oggi riprende fiato e chiude meglio delle altre Borse europee a +0,25%, grazie alle banche e al rimbalzo di Saipem e parzialmente di Fiat. Negativi invece gli altri listini europei: Madrid -0,16%, Francoforte -0,13%, Parigi -0,46% e netto calo per Londra -1,46%, dopo il discorso del premier Theresa May. Quanto sarà “hard” questa Brexit non è ancora del tutto chiaro. Il primo ministro inglese ha confermato ufficialmente l’intenzione di abbandonare il mercato unico europeo e i suoi vincoli, ai quali la Gran Bretagna non vuole sottostare, ma ha anche detto che cercherà un accordo ambizioso con l’Unione Europea, per continuare a commerciare liberamente con i paesi membri. Di fatto l’accordo finale dipenderà anche dall’atteggiamento della Ue e dal voto del parlamento inglese. Morale: sterlina su (+2,8% sul dollaro e +1,7% sull’euro a metà pomeriggio) e Ftse 100 giù. 

Dall’altra parte dell’Atlantico, nella patria dell’alleato americano, oggi domina il malumore: il dollaro perde terreno su tutte le valute e Wall Street apre negativa, innervosita forse dalle recenti esternazioni di Donald Trump e dalle tensioni con Pechino, causate dalle critiche alla debolezza dello yuan. Fra i titoli da segnalare Reynolds America (+3,6% in apertura): British American Tobacco ha annunciato infatti l’acquisto del 57,8% del capitale non ancora in suo possesso della produttrice di Camel, aumentando di oltre 2 miliardi di dollari l’offerta in un’operazione che vedrà nascere il numero uno mondiale del tabacco

Tornando a Milano: in primo piano ci sono le banche, con Bankitalia che promuove l’azione del governo su Mps. “L’applicazione del Dl al caso del Monte dei Paschi di Siena rappresenta un punto di svolta per la banca e rimuove, anche nella percezione del mercato, un rischio elevato per l’intero sistema – dice Carmelo Barbagallo, capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria di Bankitalia alle commissioni Finanza di Senato e Camera – risolvere i problemi delle banche comporta costi elevati, che vanno però correttamente confrontati con quelli che si genererebbero in caso di mancato intervento”. 

Gli acquisti premiano soprattutto Unicredit +3,51%, che ha concluso  un accordo per cedere, attraverso la sussidiaria Unicredit Bulbank (Bulgaria), un portafoglio di crediti in sofferenza derivanti da contratti di credito garantiti/chirografari concessi a clienti appartenenti al segmento imprese. L’amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, in un’intervista alla stampa tedesca, ha anche annunciato lo stop alla sponsorizzazione della Champions League.

Denaro su Ubi, +3,41%, mentre Bankitalia sta decidendo sulla proposta per l’acquisto delle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti). Tonico Banco Bpm (+2,29%), che beneficia dell’aumento del target price a 3,4 euro con rating “buy” da parte di Deutsche Bank. Recupera qualcosa Fiat +1,02%, parzialmente sostenuta dal dato positivo sulle nuove immatricolazioni nel mercato europeo. Nel 2016 il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha registrato una crescita del 13,7% su base annua contro il +6,5% del settore. Lo stesso Exor: +1,55%.

In ripresa Saipem (+2,14%), mentre il petrolio resta indeciso sulla strada da prendere (Brent -0,04%, 55,84 dollari al barile) nonostante nuove e rassicuranti dichiarazioni sui tagli da parte dell’Arabia Saudita. Frazionale rialzo di Eni +0,45%, che ha annunciato la scoperta di un nuovo giacimento nel mar di Norvegia. Fanalini di coda Buzzi (-1,62%) e Telecom Italia (-1,7%).

Realizzi su Luxottica -0,84%, dopo il boom di ieri. Il patron Leonardo Del Vecchio, in un’intervista al Corsera, sostiene che il delisting da Milano non è ancora scontato. “Il doppio listing in Italia e in Francia – dice – è un’opzione ancora sul tavolo che valuteremo nei prossimi giorni, così come la quotazione sul mercato americano”.

Fuori dal listino principale si segnala l’Aeroporto Marconi di Bologna (+4,42%), dopo la buona performance di ieri (+2,5%). Da inizio anno il titolo  ha già guadagnato oltre il 20%, sovraperformando il settore di riferimento, invariato, e l’indice del segmento Star (+3,5%). Sulle altre piazze da notare la performance di Lufthansa (+4,68%) sul Dax 30, in scia alle voci di un possibile ingresso di Etihad nel capitale.

Per quanto riguarda il secondario italiano lo spread fra Btp e Bund a 10 anni fa qualche passettino in avanti: +0,38 a 159.40 punti base, 1,91% il rendimento. Nel frattempo è arrivata la lettera della Ue dove si legge: “sarebbero necessarie misure addizionali di bilancio per ottenere uno sforzo strutturale di almeno lo 0,2% del Pil per evitare l’apertura di una procedura per deficit eccessivo”.

Oro in crescita: +0,92%, a 1214.238 dollari l’oncia. Rapporto euro-dollaro: +0,97% e si torna a 1,07.

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