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Borsa, le banche salvano Piazza Affari

Dopo una giornata debole, Milano recupera nel finale e consolida i guadagni della vigilia, chiudendo a +0,13%, 20.759 punti, con le banche che tengono a galla il Ftse Mib, a fronte di prese di beneficio su titoli industriali; Unicredit, +1,92%, Banco Bpm +2,09%. Clima incerto nel resto del continente, impegnato nelle prime battute del negoziato sulla Brexit, con la Gran Bretagna che non intende pagare un conto troppo salato (il FT stima fino a 100 milioni di euro) e il capo negoziatore Ue, Michel Barnier che spiega: “non è una punizione, non c’è una tassa per l’uscita, ma GB e Ue hanno preso impegni reciproci per finanziare insieme progetti e programmi, decisi insieme e di cui abbiamo beneficiato insieme”. 

Londra cede lo 0,28%; Parigi lo 0,14%; Francoforte +0,09%; Madrid +0,09%. Wall Street apre in ribasso, con il Nasdaq appesantito dall’andamento di Apple, dopo l’inatteso calo di vendite di iPhone e dal tonfo di Groupon (-13%), causa una trimestrale sotto le attese. La situazione non migliora con i dati settimanali Eia sulle scorte di petrolio, che deludono le attese. Il petrolio sbanda, ma, al momento, tenta un rimbalzino: Brent +0,42%, 50,67 dollari al barile.

L’attenzione degli investitori inoltre è rivolta alle comunicazioni della Fed di stasera, soprattutto dopo il dato deludente sul Pil americano del primo trimestre. L’euro s’indebolisce leggermente sul dollaro, rispetto alla chiusure e, al momento, scambia a 1,091 (-0,12%). Oro in calo dello 0,47%, 1248,72 dollari l’oncia. 

Positivo l’obbligazionario italiano, con lo spread del decennale col Bund che si ferma a 193.20 (-2,23%), rendimento 2,26%. Il clima sembra sereno, a poche ore dal faccia a faccia tv fra Marine Le Pen e Emmanuel Macron, unico duello prima del ballottaggio. Nel 2012 il confronto tra François Hollande e Nicolas Sarkozy attirò 18 milioni di telespettatori, ma questa volta c’è la semifinale di andata di Champions tra Monaco e Juventus a contendere l’audience. 

Tornando in Piazza Affari: in cima al listino principale troviamo Unicredit e Banco Bpm. Sul fronte opposto Cnh lascia sul terreno l’1,96%. Stm cede l’1,79%, penalizzata anche dal calo delle vendite di iPhone. Giù Leonardo -1,24%; Prysmian -1,12%; Buzzi -1,26%. Profondo rosso per Mediaset -2,26%. Contrastati i titoli legati al petrolio: sale Saipem, +0,89%, scendono Eni -0,42% e Tenaris -1,04%. Quest’ultima risente del taglio del target price da 15,6 a 15 euro da parte di Goldman Sachs, che ha confermato il giudizio neutral. Nella moda perde smalto Ferrragamo -1,06%; guadagna ancora Moncler +0,39%. Fra i finanziari cede Finecobank -1,29%. Bene gli assicurativi con Generali +1,17%. Arretra Atlantia, -0,63%, mentre la corteggiata Abertis ha chiuso l’accordo per acquisire un’ulteriore quota in A4 Holding e salire all’85,36% del capitale della società che gestisce l’autostrada A4 Brescia-Padova Serenissima e l’A31 Autostrada della Valdastico. 

Fca recupera oltre un punto, +1,16%, dopo il rosso di ieri con il calo delle vendite negli Usa. Fuori dal paniere principale scivola Technogym -6,01%, sui giudizi negativi degli analisti – Kepler che taglia a hold e Banca Akros che riduce a neutral – dopo i conti del primo trimestre.

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Categories: Finanza e Mercati