Unicredit superstar +6,07% e Piazza Affari regina d’Europa, +1,96%: bilancio di giornata positivo per i mercati, soprattutto per il Ftse Mib, grazie al rimbalzo del finanziari e al rally di Fiat. Milano resta sotto la soglia psicologica dei 20.000 punti e si ferma a 19.824, ma recupera almeno in parte il terreno perduto nella sedute precedenti. Anche Madrid guadagna un punto percentuale; più tiepide Parigi +0,27% e Francoforte, +0,13%. Sottotono Londra, -0,46%, dopo il tonfo di ieri, con la sterlina in leggero calo su euro e dollaro. Oggi è arrivato il via libera della Camera dei Comuni alle elezioni anticipate l’8 giugno. L’obiettivo dichiarato del premier Theresa May è irrobustire il Partito Conservatore per condurre la Brexit, mentre Bruxelles adegua i suoi tempi per l’avvio dei colloqui, in attesa dell’esito elettorale.
Opening Bell intonata a Wall Street; la seduta prosegue in territorio positivo per Nasdaq e S&P500 mentre il Dow 30 risulta indebolito dalla partenza in rosso di Ibm, che ieri ha presentato i ricavi trimestrali più bassi dal 2002, in discesa per il ventesimo trimestre consecutivo. In spolvero invece le banche con l’eccellente trimestrale di Morgan Stanley.
Sul fronte monetario l’euro cede lo 0,19% contro il biglietto verde e, al momento, è scambiato a 1,070. Petrolio debole con le scorte Usa, Brent -1,42%, 54,11 dollari al barile. Oro in calo, -0,78%, 1279,5 dollari l’oncia. Il secondario italiano perde quota nel finale e lo spread del decennale con il bund resta a 207,20 (+0,14%), ma il rendimento sale a 2,28%, anche per l’indebolimento della carta tedesca.
Sul Ftse Mib le banche sono le protagoniste della giornata. Dal Fondo Monetario arrivano nuove raccomandazioni per il sistema, ma anche il riconoscimento dei progressi ottenuti in un periodo delicato. Il rapporto semestrale ‘Global Financial Stability’ vede positivamente la richiesta di ricapitalizzazione precauzionale di Mps, l’aumento di capitale di Unicredit, la riforma delle popolari con la fusione che ha dato vita al Banco Bpm; il proseguimento della riforma delle banche cooperative. Quello che serve ora sono “nuove misure” per proseguire nella ripulitura dei bilanci dalle sofferenze. Gli istituti presenti sul territorio inoltre sono molti e gli sportelli sono troppi.
A Milano gli acquisti premiano soprattutto Unicredit; Intesa +3,6%; Bper 5,38%, ma quasi tutti i finanziari mettono a segno aumenti vicini o superiori al 2%. Fuori da questo perimetro svetta Fiat, +4,38%, con i dati sulle immatricolazioni di marzo, migliori di quelli di mercato. Bene Ferrari, +1,67%.
Volata finale per Mediaset, +1,61%, dopo una giornata quasi tutta in rosso. A mercati chiusi il Biscione ha poi comunicato i conti del 2016, che segnano la peggior perdita di sempre. Positiva anche Telecom, +1,41%, dopo che l’Agcom ha imposto a Vivendi di scendere nel capitale di una delle due società entro un anno.
Riprendono quota titoli industriali come Buzzi Unicem +1,53% e Cnh +1,75%. Prosegue il rally di Leonardo +1,91%. Nella moda migliora Ynap +2,14%. Le vendite colpiscono invece Salvatore Ferragamo -1,46%. Riprende fiato Atlantia, +0,56%, dopo la bocciatura da parte del mercato di ieri con il diffondersi della notizia di un proposta preliminare di integrazione fatta ad Abertis.
Fuori dal paniere principale resta sugli scudi la Juventus, +12,77%, nel giorno della partita di ritorno con il Barcellona per accedere alla semifinale di Champions League. Exploit del Sole 24 ore +21,46%. Fra i titoli peggiori l’Aeroporto Marconi di Bologna (-2,77%) a una settimana dall’assemblea.