X

Borsa, le banche Popolari e Mps affossano Piazza Affari ma Fiat va controcorrente e vola

FIRSTonline

La vigilia della sentenza della Corte Costituzionale sulla legittimità del processo Mediaset che ha condannato Silvio Berlusconi frena Piazza Affari, a partire di titoli bancari. Al contrario, sale Mediaset: +0,43%. La Borsa di Milano perde lo 0,89%, con un’accelerazione nel finale: il Ftse Mib scivola a quota 16.275, di nuovo sotto i valori del 2 gennaio. Le altre Borse europee chiudono tutte in territorio positivo: Francoforte guadagna lo 0,2%, al pari di Parigi, mentre Londra sale dello 0,15% e Madrid dello 0,4%.

Più fermo il reddito fisso: il Tesoro italiano stamattina ha collocato con successo 8,5 miliardi di Bot a 6 mesi con tassi in deciso calo a 0,799% dall’1,052% di firme giugno. Ma lo spread tra il decennale italiano e quello tedesco è risalito a 279 punti per un rendimento del 4,46%. 

Fa storia a sé la Fiat (+3,11%), la miglior blue chip. Il gruppo pubblicherà i risultati domani, 30 luglio, e gli investitori scommettono su qualche novità positiva sul fronte Chrysler, in particolare sulla decisione della corte del Delaware a proposito della call option (sul 3,32% del capitale) esercitata da Fiat. In mattinata usciranno anche i conti della casa americana. 

A proposito di Wall Street, la Borsa Usa si avvicina con molta prudenza alla riunione del comitato monetario della Fed, in programma da domani, da cui si capirà se la Banca centrale è ponta ad avviare una strategia di tapering (ovvero riduzione graduale degli acquisti) o di tightening (stretta sui tassi).  L’indice S&P500 arretra dello 0,3%, al pari del Dow Jones. Nasdaq -0,1%.

Il miglior affare l’hanno concluso Diego Della Valle e Mediobanca. Hudson’s Bay (-6,9%), società a cui fanno capo le catene di grandi magazzini Lord & Taylor e The Bay, ha annunciato l’acquisizione del retailer di lusso Saks (+3%) per 2,9 miliardi di dollari in contanti (16 dollari per azione). L’imprenditore marchigiano, accreditato di un pacchetto di 22,7 milioni di azioni, pari a circa il 15,08% del capitale, si prepara a incassare circa 362 milioni di dollari. 

L’operazione tocca anche Mediobanca che lo scorso febbraio aveva acquisito 7,98 milioni di azioni, pari al 5,3% del capitale, e che quindi potrebbe ottenere 127,7 milioni di euro. L’assegno maggiore toccherà al magnate delle tlc Carlos Slim, che con 25 milioni di azioni porterebbe a casa 400 milioni di dollari.

Omnicom guadagna il 3,2% dopo l’annuncio della fusione con Publics. Dall’operazione dei due big del settore marketing nascerà un gruppo con oltre 23 miliardi di dollari di fatturato e una capitalizzazione da 35 miliardi. 

Le vendite in corso di abitazioni per il mese di giugno sono scese solo dello 0,4%, meglio delle previsioni di un calo dell’1% sul mese precedente. Maggio aveva registrato un balzo del 6,7% .

Tornando a Piazza Affari, giornata negativa per i bancari: in caduta libera B. Pop. Milano (-5,87%). L’ispezione della Banca d’Italia ha evidenziato maggiori crediti problematici rispetto alle valutazioni aziendali (119 milioni di euro di maggiori sofferenze, 20 milioni di maggiori incagli, 54 milioni di maggiori crediti ristrutturati), rischi di perdite su crediti di Banca di Legnano pari a 52,4 milioni con previsioni di perdite per 33,8 milioni, rischi legati al convertendo oggetto di analisi dalla Procura di Milano (rischio che 47 milioni di accantonamenti già fatti possano non bastare) e rischi legati ad accertamento fiscale a Banca Akros per 100 milioni. 

In calo anche Intesa (-0,29%), Unicredit (-2,24%) e Ubi (-3,94%).Sorvegliata speciale Monte Paschi (-3,94%) dopo la lettera della Commissione Europea critica sul piano di ristrutturazione e in attesa della chiusura dell’inchiesta dei magistrati di Siena sull’acquisizione di Antonveneta. Va meglio il risparmio gestito: Azimut +3%, Mediolanum +0,92%, B. Generali +0,86%. 

Generali -0,4%, Fondiaria Sai -0,8%. Eni (-1,7%) ha concluso la cessione a China National Petroleum Corporation per 4,2 miliardi di dollari delle azioni della società Eni East Africa, titolare del 70% della partecipazione nell’Area 4, nell’offshore del Mozambico. Saipem -1,4%. 

Giù Telecom Italia (-1,9%): le agenzie di rating chiedono che il debito netto 2013 del gruppo tlc scenda sotto i 27 miliardi, un dato inferiore quindi a 2 volte l’ebitda atteso nel 2015. 

Related Post
Categories: Finanza e Mercati