Monte Paschi, ormai avviata alla soluzione di Stato, non zavorra Piazza Affari, che prende il volo sulla scia del successo di Wal Street. A metà giornata l’indice Ftse Mib segna un rialzo dell’1,5%, oltre i 17.300 punti. Rialzo analogo per Madrid, mentre i listini di Parigi e Londra guadagnano tra lo 0, e lo 0,4%.
Poco mossi i titoli di Stato: il rendimento del Bund decennale viaggia a +0,33%, il Btp 10 anni a 1,96%, poco sotto la soglia del 2%. Stabile l’euro a 1,076 contro il dollaro. Oro invariato a 1.170 dollari l’oncia. Petrolio in lieve calo: Brent a 54,6 dollari al barile (-0,5%). Giù i petroliferi a Piazza Affari: Eni -0,5%, Tenaris -1,7%.
Sul fronte macro si attendono oggi nuovi segnali di rafforzamento della crescita americana, tanto per rafforzare l’attesa di un rialzo dei tassi la settimana prossima, quando si riunisce il comitato della Fed: verranno comunicati i dati sugli ordini all’industria e sugli ordini di beni durevoli di ottobre, previsti in crescita rispettivamente del 2,6% e del 3,4%.
Anche la Germania, a due giorni dalla riunione della Bce, accelera sensibilmente: stamattina il dato sugli ordini all’industria di ottobre ha sorpreso gli economisti con una crescita annua del 6,3%, contro previsioni di +1,6%.
Ancora al centro dell’attenzione il comparto bancario, anche grazie al report odierno di Morgan Stanley. L’indice delle banche italiane guadagna il 2,8%, quello delle banche europee l’1,9%. Brilla la stella di Intesa (+2%): Morgan Stanley ha alzato il target price a 2,9 euro da 2,6 euro, confermato il giudizio Overweight.
Unicredit +3,3%: i 325 milioni di euro di liquidità compresa nell’offerta di Amundi per Pioneer potrebbero essere destinati a confluire in un dividendo straordinario staccato a beneficio di Unicredit da circa mezzo miliardo.
Risale, dopo lo shock della sentenza del Consiglio di Stato, il Banco Popolare (+1,2%): Morgan Stanley abbassa il target price a 2,2 euro da 2,4 euro, confermato Equal Weight. Ubi +1,9%: il broker Usa ha tagliato il target price a 3 euro da 3,6 euro. Confermato il giudizio Equal Weight.
Discorso a parte per Monte Paschi (-5%): è sfumato l’interesse del fondo sovrano del Qatar, che si diceva fosse pronto a mettere sul piatto 1 miliardo di euro. Si prepara l’intervento del governo per un salvataggio pubblico. Secondo Ewald Nowotny, esponente del board della Bce, l’Italia potrebbe dover utilizzare risorse pubbliche per salvare alcune banche. L’ad Marco Morelli oggi è a Francoforte per confrontarsi con il presidente del Supervisory board.
In ottemperanza alle disposizioni di Bruxelles, potrebbe azzerare il valore delle azioni e ridurre notevolmente quello delle obbligazioni subordinate attraverso una conversione obbligatoria in equity. È possibile che il Tesoro se avrà il benestare di Bruxelles, decida di allargare l’intervento ad altre banche con evidenti problemi patrimoniali, con un investimento complessivo di 20 miliardi. Per attenuare l’effetto del burden sharing non si esclude peraltro che vengano messi in campo strumenti finanziari speciali destinati esclusivamente agli azionisti e agli obbligazionisti retail.
Guadagnano le assicurazioni, in particolare Generali (+2,5%) e Unipol (+2,2%).
Le sentenze shock non sono solo una prerogativa italiana: la Corte Costituzionale della Germania ha stabilito che i produttori di energia elettrica hanno il diritto di essere compensati per la decisione dello Stato di uscire dal nucleare nel 2011. E.On guadagna il 6%. A Milano, Enel sale del 2%, Snam del 2,2%, A2A +5%,3.
Nell’industria prosegue la corsa di Fiat Chrysler (+1,1%), Leonardo (+0,6%) e StM (+1,1%). Nel lusso, Yoox +1%: Macquarie ha avviato la copertura con raccomandazione Outperform e target price a 33,5 euro. Scende Ferragamo (-0,8%).
Luxottica -0,9%. Stamattina Goldman Sachs ha ribadito la raccomandazione Sell, ritoccando il target price a 39,75 euro da 38 euro.
Da rilevare il balzo di Tiscali (+14%): Fastweb ha acquistato il ramo d’azienda Tiscali Business per 45 milioni, di cui 25 milioni in contanti e il resto in servizi erogati da Fastweb.