Le buone notizie sull’economia reale hanno supportato i mercati in Asia: ieri sera gli ordini americani di beni durevoli sono andati bene al di là delle previsioni, mentre questa mattina la fiducia dei produttori sia in Corea che in Australia ha registrato un grosso balzo in avanti. Le quotazioni del petrolio, che oggi cercano di raggiungere quota 97 $/b, sono antenne sensibili delle prospettive della domanda mondiale, almeno quando non siano disturbate da problemi locali di offerta, dai tifoni alle tensioni geopolitiche. Anche le quotazioni del rame – un’altra antenna sensibile – sono salite per il secondo giorno.
Nel primo pomeriggio giapponese l’indice regionale Msci Asia Pacific registra un progresso dello 0,7%. La Borsa di Sydney (buon indicatore delle prospettive di crescita in Asia data la poszione preminente dell’Australia come fornitore di materie prime per le voraci fornaci asiatiche) è salita dell’1,1%.
L’euro si mantiene forte, intorno a 1,345 e lo yen si è leggermente ritirato, poco al di sotto di quota 91, mantenendo tuttavia la tendenza al deprezzamento.