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Borsa: la supercedola fa volare Poste, tonfo di Deutsche Bank

Si apre con i realizzi la settimana dei listini europei, ma la fiducia degli investitori è al massimo da dieci anni. La doccia fredda su Deutsche Bank si ripercuote su tutto il comparto bancario: frena Unicredit ma sale Carige. Il merger Opel-Gm fa salire Psa (+3%), Fca nega contraccolpi. Arretra il petroli. Bene il primo bilancio di Centrale Latte Italia. A Londra brilla Standard Life

Partenza debole della settimana in Borsa. Pesa il lancio dei missili nord coreani nel mar del Giappone, ancor di più la pioggia di vendite su Deutsche Bank dopo il varo dell’aumento di capitale. La prospettiva del rialzo dei tassi Usa, consiglia gli operatori di rivedere le posizioni alla luce dei prossimi ritocchi all’insù (almeno 3 nel 2017).

A Milano l’indice Ftse Mib, reduce dalla settimana più brillante da quatto mesi in qua (+5,7%), perde lo 0,3%, attorno a quota 19.600 punti. Analoga la perdita di Parigi, Francoforte e Londra. Poco sopra la parità Madrid (+0,07%).

L’euro scivola di 0,2% sul biglietto verde a 1,0595 dollari, dopo aver toccato quota 1,0640.

Si placa la febbre sui titoli del debito. Sul mercato obbligazionario lo spread tra Btp e Bund si conferma sui minimi dalla fine di gennaio, sotto 180 punti base. Il tasso del decennale italiano scende al 2,099% dal 2,109% del finale di seduta di venerdì. Il Bund decennale rende lo 0,33%. Lo spread Francia/Germania è in leggero ampliamento a 63 punti base, +6. 

A quattro giorni dalla riunione del direttorio della, Bce l’indice Sentix che misura la fiducia degli investitori è salito ai massimi da dieci anni.ù

La mattinata è condizionata dalle notizie in arrivo dal fronte societario. A Francoforte pesa il calo del 6,22% di Deutsche Bank dopo l’annuncio di un aumento di capitale da 8 miliardi di euro.

Unicredit (-1%) frena dopo aver guadagnato il 15% dalla fine dell’aumento di capitale.

A Parigi Psa sale del 3% dopo l’annuncio dell’acquisto di Opel e Vauxhall da General Motors per 2,2 miliardi (comprese le attività finanziarie) diventando così il secondo gruppo in Europa dopo Volkswagen. Secondo Alfredo Altavilla, responsabile della regione Emea di FCA (+1%) l’operazione Peugeot – Opel non avrà alcun impatto sul gruppo italo-americano.

A Londra Standard Life sale del 5,7% dopo il merger con Aberdeen che dà il via alla nascita del secondo gruppo di asset management europeo. A Milano Intesa Sanpaolo -0,5%, Variazione simile per Generali (-0,6%), già potenziale partner di un polo italiano nel settore. Il ceo della banca Carlo Messina è stato nei giorni scorsi negli Stati Uniti a spiegare ai grandi investitori le ragioni che hanno spinto la banca a rinunciare al progetto di combinazione con Generali.

A Piazza Affari i riflettori sono accesi su Poste Italiane (+4,28%). Si profila la distribuzione di un dividendo straordinario di un miliardo oltre a quello già previsto di 500 milioni, da collegare alla cessione della quota in mano al Tesoro alla Cdp. Per Banca Imi il mercato ” apprezzerebbe in quanto potrebbe beneficiare proporzionalmente della distribuzione di una cedola extra e l’overhang relativo alla seconda tranche sarebbe rimosso. Restano questioni di governance, dal momento che Cdp controllerebbe circa il 60% di Poste, che è anche la rete distributiva dei bond postali della Cdp”.

Imi conferma target a 8,1 euro e il giudizio add. Positiva anche Mediobanca Securities, che ribadisce su Poste la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 8,6 euro. Diverso il parere di Banca Akros (giudizio accumulate, target price a 7,9 euro), secondo cui l’opzione migliore è ancora quella di rinviare il placement: “Un dividendo straordinario è sicuramente positivo nel breve termine ma potrebbe compromettere il potenziale di crescita di Poste”.

Sale anche Carige (+3,8%) che intende costituire una spa che faccia capo ai soci attuali e che punti a vendere al meglio tutte le sofferenze, con l’obiettivo di ripagare l’aumento di capitale da 450 milioni di euro. 

Il petrolio Brent arretra dell’1% a 55,38 dollari il barile, venerdì ha guadagnato l’1,5%.Gli analisti di Hsbc hanno tagliato il target price su Eni (-0,4%, a 16 euro da 16,70), confermando il giudizio Hold.

Moncler +0,1%: Equita conferma il giudizio Buy alzando il target price a 22,6 euro da 20,7.

Brembo si muove in calo dello 0,2% a 65,65 euro. Stamattina gli analisti di Exane BNP Paribas hanno confermato la raccomandazione Underperform, limando il target price a 49 euro da 50 euro. Su dieci analisti censiti, otto consigliano l’acquisto per un target medio di 66,60 euro.

Il nuovo gruppo Centrale del Latte d’Italia (+0,8%) ha chiuso il primo bilancio dopo la fusione di Centrale del Latte di Firenze in Centrale del Latte di Torino, avvenuta il primo ottobre 2016. L’utile netto della società è stato di 12,05 milioni di euro. Il fatturato consolidato è arrivato a 117,78 milioni.

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