I listini europei chiudono in calo, dopo aver perso nel pomeriggio tutto lo slancio della mattinata. All’origine dell’inversione a U è l’andamento negativo di Wall Street, cauta in avvio, ma ora nettamente in ribasso. In particolare il Nasdaq, reduce da una lunga serie di record, al momento perde circa il 4%, appesantito dalle vendite su collosi come Apple, Tesla, Facebook, Amazon. Il settore tecnologico cede il 2,9%, mentre i servizi di comunicazione e i beni di consumo non essenziali l’1% ciascuno. Piazza Affari archivia la seduta in maglia nera, -1,54%, a 19.552 punti e risale anche lo spread: 147 punti base, +2,21%, con un tasso del Btp decennale in crescita a 0,98%.
Nel resto d’Europa sono in profondo rosso Francoforte -1,42% e Londra -1,48%, mentre Madrid, che ieri era rimasta un po’ indietro, è l’unica che riesce a conservare il segno più e sale dello 0,13%. Non ce la fa Parigi, -0,44%, nonostante il piano da 100 miliardi varato dal governo per sostenere l’economia. L’euro-dollaro è poco mosso, con il cambio leggermente sfavorevole alla moneta unica in area 1,183. Ancora ribassi per il petrolio: Brent -2,13%, 43,48 dollari al barile. Piatto l’oro, 1941,5 dollari l’oncia.A Milano le vendite penalizzano soprattutto Stm, -6,92%, in scia al calo dei tecnologici americani.Le prese di profitto mandano al tappeto Atlantia, -6,13%, reduce dal balzo del 16% della vigilia.
Il titolo dopo vari alti e bassi, si ferma in territorio negativo, nonostante l’atteso cda straordinario di oggi abbia confermato la costituzione di una newco per la scissione di Aspi, che è il primo passo necessario per proseguire il negoziato con Cdp. Il nodo da sciogliere però sarebbe ancora quello della valutazione di Autostrade. “Sono moderatamente fiducioso che si arriverà a una soluzione condivisa – sostiene il ministro dell’economia Roberto Gualtieri – sono fiducioso ma anche prudente”.Negative Diasorin -5,56%; Finecobank -4,75% e Nexi -4,62%. Male le banche. Bper perde il 3,18%, nel giorno del via libera a rilevare i 532 sportelli di Intesa Sanpaolo, a valle del successo dell’Offerta su Ubi.
Anche Mps, che aveva corso con il semaforo verde acceso dalla Bce ad operare la scissione parziale dei crediti in sofferenza in favore di Amco, alla fine cede lo 0,77%. Gli acquisti premiano invece l’automotive e tornano su Telecom +0,99%. Bene Exor +1,83%; Pirelli +1,22%; Fiat +1,14%. Rimbalzino per i titoli petroliferi: Tenaris +0,69%; Saipem +0,29%; Eni +0,28%. Progressi per le utility. Leonardo cede lo 0,45%, dopo aver passato la maggior parte della seduta in rialzo grazie a un contratto, insieme a Bae Systems, da 317 milioni di sterline per lo sviluppo del radar a scansione elettronica European Common Radar System Mark 2 del Typhoon della Raf e al successo del lancio del razzo europeo Vega, progettato e costruito da Avio (+6,6%), società aerospaziale di cui Leonardo possiede il 29,6% delle quote.
Fuori dal paniere principale si sgonfia Tiscali, -49,9%, che nelle ultime sei sedute aveva guadagnato circa il 190% in seguito al protocollo d’intesa con Telecom per un investimento attraverso la rete secondaria FiberCop. Brilla invece Mediaset, +5,18%, che prende prende atto della sentenza odierna della Corte di Giustizia europea contro il tetto imposto dall’Agcom alla quota detenuta da Vivendi, e si dice pronta a valutare opportunità nelle Tlc e in particolare il business della rete unica in fibra qualora il quadro normativo lo consentisse.