Continua la risalita di Piazza Affari, che dopo il +0,7% di giovedì (maglia rosa fra le principali Borse europee) si avvia a chiudere la settimana con un rialzo ancora più consistente. A metà seduta il Ftse Mib guadagna l’1,6%, a 19488.95 punti, nonostante le cattive notizie arrivate dall’industria. Molto bene anche gli altri listini: Francoforte +1,5%, Parigi +1,3%, Madrid +1%. Fuori dall’Eurozona, Londra +0,8%.
L’onda rialzista è partita da Wall Street (S&P500 e Dow Jones +1,06%, Nasdaq +1,75%), galvanizzata dall’ipotesi di un accordo fra Usa e Cina per mettere fine alla guerra dei dazi. Il presidente americano, Donald Trump, ha detto che le discussioni con il suo omologo Xi Jinping “stanno procedendo bene”. Non solo: secondo Bloomberg, in vista del summit con il presidente cinese in programma a Buenos Aires in occasione del G20, il numero uno della casa bianca ha chiesto al suo staff di preparare una bozza di quello che potrebbe essere il contratto da firmare.
La notizia ha messo le ali anche ai mercati asiatici: Shanghai +2,3%, Hong Kong +3,8%, Tokyo +1,3%, Seul +2,8%.
La distensione fra Washington e Pechino mette le ali al comparto del lusso, che vede allontanarsi il pericolo di un crollo delle vendite sul mercato cinese e perciò viaggia in forte rialzo su tutti i listini europei. A Milano il rialzo migliore è quello di Moncler (+5,4%), ma fa registrare una buona performance anche Ferragamo (+3%). Fuori dal listino principale, Brunello Cucinelli segna +4%, Geox +2,6% e Tod’s +1,8%. A Parigi Kering sale del 6,24%, Lvmh del 3,3%, e a Zurigo anche Richemont avanza di oltre 3 punti percentuali.
Giornata di gloria sul Ftse Mib anche per Fca, che viaggia in rialzo del 5,2% dopo i dati superiori alle previsioni sulle immatricolazioni negli Stati Uniti: +16% a ottobre, meglio delle attese (9-15%) e della media del mercato americano (+0,4%). Inoltre, in attesa dei numeri relativi all’Italia, che saranno pubblicati oggi a mercati chiusi, gli analisti di Morgan Stanley hanno aumentato l’obiettivo di prezzo da 21 a 23 euro per azione.
Nello comparto auto bene anche Pirelli (+1,6%) e Brembo (+3,3%).
In attesa dei risultati degli stress test, che saranno resi noti questa sera alle 18, i tioli bancari viaggiano in positivo: Intesa Sanpaolo +1,6%, Unicredit +2,5%, Ubi +3% e Banco Bpm +3,5%. Secondo indiscrezioni del Sole 24 Ore, le quattro banche – gli unici grandi istituti italiani sottoposti all’esame congiunto di Bce ed Eba – sono state promosse, avendo riportato indici patrimoniali (Cet1 ratio) superiori al minimo del 5,5% nello scenario macroeconomico avverso e ampi margini di sicurezza in quello base.
Viaggiano in territorio positivo anche Bper Banca (+2,7%) e Mediobanca (+1,7%), che sono tra i sei istituti significativi su cui Francoforte ha condotto test “paralleli”, tenendo comunque in conto il fatto che le dimensioni e la complessità sono minori (gli altri quattro sono Carige, PopSondrio, Iccrea e Credem, ma per queste sei non saranno comunicati i risultati delle prove). Secondo indiscrezioni, solo Carige avrebbe registrato fragilità nello scenario avverso, con un Cet1 ratio sotto al 5,5%, motivo per cui il titolo scende del 2,08%.
Leonardo +1,4% dopo il via libera del Consiglio dei ministri (chiamato a esprimersi dalla legge sul golden power) all’acquisizione del 100% d Vitrociset, società francese attiva in ambito difesa, spazio, trasporti e informatica. A questo punto, per chiudere l’operazione mancano solo le autorizzazioni delle autorità antitrust di Italia e Francia, attese prima della fine dell’anno. L’operazione dovrebbe prevedere un esborso di circa 60 milioni, cui si aggiungono debiti finanziari lordi che a fine 2017 erano ammontavano a 62,7 milioni.
Meno brillanti Eni (+0,5%) e Terna (+0,2%), mentre per il momento St (+2,5%) non risente affatto della delusione per le guidance di Apple, che pure ha chiuso un anno record.
Sul mercato del debito, lo spread Btp-Bund si raffredda ancora, scendendo sotto la soglia dei 290 punti base, a quota 288. La nuova ampiezza della forbice corrisponde a rendimenti sui decennali italiani pari al 3,3%.
Sul fronte valutario, il cambio euro-dollaro viaggia a 1.14511.
Poco mosse le quotazioni del petrolio: Brent 73,10 dollari, Wti 63,66 dollari.