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Borsa, la guerra manda in orbita i titoli della Difesa: Leonardo e Fincantieri volano a Piazza Affari

Pixabay

La guerra tra Russia e Ucraina manda in orbita i titoli della Difesa e a Piazza Affari (-2,5%) a beneficiarne sono soprattutto Leonardo e Fincantieri con le azioni che a metà mattinata segnano rialzi a doppia cifra.

Borsa: cosa ha scatenato gli acquisti sui titoli della Difesa 

A scatenare la corsa agli acquisti è stato soprattutto l’annuncio della Germania, arrivato nel pomeriggio di ieri, sul piano di riarmo. Allo scopo di rispondere all’invasione russa dell’Ucraina, Berlino ha stanziato 100 miliardi di euro per rafforzare il proprio esercito.

Viviamo una svolta epocale. Il mondo non è più quello di prima. È chiaro che dobbiamo investire molto di più nella sicurezza del nostro Paese”, ha affermato il cancelliere Olaf Scholz davanti al Bundestag. Una vera rivoluzione che porterà bilancio tedesco per la Difesa a salire dall’1,5 al 2% del Pil, centrando così il target fissato dalla Nato che nessun partner europeo fino ad ora aveva mai rispettato.

Da Leonardo a Rheinmetall: i titoli che guadagnano di più 

In Borsa la reazione dei titoli della Difesa è stata immediata. A Piazza Affari, in apertura, Leonardo e Fincantieri sono subito entrate in asta di volatilità per eccesso di rialzo. Entrati in contrattazione, i titoli guadagnano rispettivamente il 14,22% e l’11,84%. Andamento simile per Thales a Parigi, con le azioni che sfiorano +13% attestandosi a 103,90 euro. Spicca il volo Rheinmetall a Francoforte: alle 11 di stamattina le azioni salgono del 31,4% a ​​140,65 euro dopo aver toccato un massimo di 160 euro. 

Secondo Equita Leonardo “’ha un’esposizione diretta modesta alla Germania, principalmente attraverso il 25% detenuto in Hendsoldt”, ma “alla luce dell’attuale contesto” gli analisti si aspettano che “la posizione presa dalla Germania possa essere seguita da altri annunci di aumento delle spese militari da parte di paesi occidentali”.

Equita ricorda che l’Italia attualmente investe nella Difesa meno dell’1,5% del Pil, ma la decisione della Germania potrebbe fare da apripista a un possibile aumento. 

Per quanto riguarda Fincantieri invece, Equita sottolinea che “il business militare rappresenta circa il 25% dei volumi complessivi”e “garantisce margini migliori rispetto al settore croceristico e un miglior profilo dei pagamenti”.

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Categories: Finanza e Mercati