La cruenta guerra in Ucraina e le conseguenti, nuove, sanzioni che la Ue imporrà alla Russia tengono sulle spine i listini continentali, che archiviano una seduta nervosa, ma infine moderatamente positiva.
Salgono Parigi +0,7%, Francoforte +0,5%, Londra +0,27%, Madrid +0,17%. La peggiore è Piazza Affari, che resta praticamente invariata +0,05%, con le blue chip in equilibrio tra gli acquisti su Ferrari e Moncler e le vendite su Generali e Telecom. La piazza regina è Amsterdam, +1,3%, in scia alle big tech Usa.
A migliorare il sentiment sui mercati europei, nel pomeriggio, ha contribuito infatti l’avvio di Wall Street, in particolare del Nasdaq che attualmente guadagna l’1,5% trascinata da Twitter (+25,2%) dopo la notizia che Elon Musk è diventato uno dei principali azionisti della società, con l’acquisto del 9,2% del capitale (per un valore di circa tre miliardi di dollari).
Euro in ribasso per nuove sanzioni Ue
Sul mercato valutario l’euro tratta in ribasso contro il dollaro, con il cross intorno a 1,099. La moneta unica è sotto pressione a causa delle ulteriori sanzioni che la Commissione europea si sta preparando a mettere sul tavolo per fare pressione sulla Russia. Persino la messa al bando del gas di Mosca non sarebbe più un tabù, anche se Germania e Austria si oppongono a questa ipotesi.
Nell’attesa di novità il gas resta alla finestra e tratta poco mosso, mentre salgono i future del petrolio con il Brent in rialzo del 3,04% a 107,56 dollari al barile e il Wti in progresso del 3,3% 102,62 dollari. Sono in verde anche molte altre materie prime, dall’oro, che scambia intorno a 1934,50 dollari l’oncia, ai prodotti agricoli.
Piazza Affari appesantita da Generali e Telecom
Sono le rosse di Maranello a vincere la corsa di oggi di Piazza Affari, dove le azioni Ferrari chiudono a 209,50 euro con un guadagno del 4,99%. Molto bene anche Moncler, +3,71%, Leonardo +2,68%, A2a +2,23%, Recordati +2,43%. Nel credito balla da sola Banco Bpm +2,14%, in un settore moderatamente negativo.
A zavorrare il listino è soprattutto Generali, -3,84%, su cui pesano i realizzi dopo una fase effervescente in cui ha raggiunto i massimi dal 2008 in vista dell’assemblea di bilancio di fine aprile.
Si conferma in rosso Telecom, -1,92%, penalizzata dalle incertezze sulla possibile opa di Kkr. Reuters, citando una fonte, scrive che “il fondo dirà in una lettera attesa per oggi che non procederà con un’offerta formale a meno che Tim non conceda la due diligence, diventata cruciale alla luce della mutata situazione di mercato”. Perde quota Snam, -2,58%, dopo la retrocessione a “sell” da parte di Citigroup. Venerdì scorso sono state depositate inoltre le liste per il rinnovo del board e l’attuale ad, Marco Alverà, lascerà l’incarico al numero uno di Hera (+0,8%) Stefano Venier.
Citi si è esercitata anche su Terna, -0,91%, riducendo a neutral il giudizio sul titolo, ma aumentando il target price da 7,7 a 8 euro.
Fuori dal paniere principale la vittoria nella partita di campionato consente alla As Roma +3,59% di fare gol anche in Borsa.
Spread in rialzo
Chiude in rosso il secondario italiano, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata sale a 155 punti base (+0,98%) con rendimenti rispettivamente a +2,07% e +0,52%.
In un contesto di rallentamento della crescita economica a causa della guerra, ma con la Bce che ha le mani legate a causa della corsa dell’inflazione, crolla il morale degli investitori della zona euro, al minimo da quasi due anni nel mese di aprile. L’indice Sentix per l’area scende a -18,0 da -7,0 di marzo, ai minimi da luglio 2020. Un sondaggio Reuters aveva indicato una lettura di -9,2. Secondo Sentix, il conflitto, le sanzioni collegate e le incertezze spingeranno l’economia dell’area in recessione nel secondo trimestre dell’anno. “Gli investitori non si aspettano che la banca centrale possa correre in soccorso con una politica monetaria più rilassata ed espansiva, dato l’ancora notevole ritmo della crescita dell’inflazione”, si legge in una nota. Il morale sta calando a livello globale, ma da nessuna parte in modo così pronunciato come nella zona euro. “Nessuna regione è in grado di resistere all’andamento negativo al momento, anche l’importante regione asiatica sta già lottando con la stagnazione”.
Sul fronte Usa i titoli del Tesoro Usa allarmano per l’inversione della curva dei rendimenti, tra breve e lungo. Anche oggi il titolo a due anni mostra un tasso superiore al titolo a 10 anni.