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Borsa: inflazione Usa sotto i riflettori, Piazza Affari sopra i 35mila con banche e utility. L’Ue alza le stime sul Pil 2024 dell’Italia

I listini europei limano i guadagni con gli occhi puntati sull’inflazione Usa. Piazza Affari alla quinta seduta in rialzo consecutiva trainata ancora dalle banche. Scende lo spread

Borsa: inflazione Usa sotto i riflettori, Piazza Affari sopra i 35mila con banche e utility. L’Ue alza le stime sul Pil 2024 dell’Italia


L’inflazione Usa si aspetta a suon di record. Dopo i 35mila punti superati da Piazza Affari e i nuovi massimi toccati da Wall Street nella seduta di martedì, le Borse europee procedono sulla sopra la parità, seppur ridimensionandosi rispetto ai rialzi della mattina, con le banche e alcune trimestrali a fare da apripista.

Borsa, occhi sull’inflazione Usa. Villeroy (Bce) conferma: “A giugno il primo taglio”

Sul fronte macro, alle 14.00 arriverà il tanto atteso dato sui prezzi al consumo americani, fondamentali per capire quale sarà il percorso da seguire per i tagli ai tassi d’interesse da parte della Fed. Ieri il presidente della Fed Jerome Powell ha sottolineato la sua fiducia nell’allentamento dell’inflazione a seguito di una lettura dei prezzi alla produzione di aprile superiore alle attese.

Nel frattempo, da questa parte dell’oceano il governatore della banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, in un’intervista all’emittente radiofonica Rtl, ha confermato – semmai ce ne fosse ancora bisogno – che è molto probabile che la Bce inizi a tagliare il costo del denaro nella prossima riunione del 6 giugno a Francoforte. Il banchiere ha sottolineato che l’Eurotower è pronta alla prima sforbiciata, ma anche spiegato che in seno al consiglio direttivo alcuni governatori spingono per un atteggiamento di maggiore cautela dopo il primo taglio di giugno per assicurare che il percorso disinflazionistico verso il target del 2% prosegua senza intoppi.

Le previsioni di primavera: nel 2024 Italia crescerà più di Germania e Francia

La Commissione europea ha pubblicato le previsioni di primavera, nell’ambito delle quali ha rivisto al rialzo le attese sulla crescita dell’economia in Italia quest’anno, prevedendo un Pil in crescita dello 0,9% (era +0,7% nelle precedenti previsioni). L’inflazione è attesa nel 2024 all’1,6%, mentre è vista attestarsi all’1,9% nel 2025. In base alle nuove stime, nel 2024 l’Italia crescerà più di Germania e Francia.

“Dopo la recessione nel 2023, si prevede che l’attività economica in Germania ristagnerà nel 2024″, evidenzia la Commissione europea, che stima per Berlino una crescita allo 0,1% nel 2024 e all’1% nel 2025, fanalino di coda tra i maggiori Paesi dell’Eurozona. La Francia crescerà invece dello 0,7% nel 2024, per arrivare all’1,3% nel 2025. A trainare l’Eurozona risultano essere i Paesi del sud. L’attività economica in Spagna dovrebbe crescere del 2,1% nel 2024 e dell’1,9% nel 2025, guidata dalla domanda interna e sostenuta da un forte mercato del lavoro. Per la Grecia si prevede una crescita del 2,2% quest’anno e del 2,3% il prossimo. Il Portogallo registrerà un aumento del Pil dell’1,7% nel 2024 e dell’1,9% nel 2025.

Tornando all’Italia, la Commissione europea si attende che il rapporto del debito/Pil del nostro Paese, dopo il 137,3% del 2023, salirà al 138,6% nel 2024 e al 141,7% nel 2025, mentre il rapporto del deficit/Pil dopo il 7,4% del 2023, secondo le previsioni, scenderà al 4,4% nel 2024, per risalire al 4,7% nel 2025.

Borsa: Europa in rialzo con gli occhi agli Usa

Mentre si avvicina l’ora in cui negli Usa sarà pubblicato il dato sull’inflazione, l’Europa procedere sopra la parità, limando i guadagni della mattinata, con Piazza Affari che a metà giornata sale dello 0,26% a 35.244 punti. La miglior performance tra le Borse Ue è quella di Madrid (+0,8%). Amsterdam è in leggero ribasso dello 0,14%, così come Francoforte (-0,05%), mentre Parigi segna +0,13%. Fuori dall’Eurozona, Londra è in rialzo dello 0,29%. 

Sull’azionario avanzano Experian (+7,44%), grazie a una previsione positiva di crescita organica annuale, e la polacca Inpost (+8,19%) in seguito all’aumento degli utili core del primo trimestre. Entrambe le società sono in testa ai guadagni nell’indice dei beni e servizi industriali.

A Francoforte, Commerzbank sale del 5,2%. La banca tedesca ha registrato il migliore utile trimestrale in un decennio, battendo le aspettative. 

Crolla invece la finlandese Neste (-12,2%) dopo che il produttore di biocarburanti e raffinatore di petrolio ha abbassato le previsioni di margine per il 2024 per i prodotti rinnovabili. Thyssenkrupp perde il 4,1% dopo aver tagliato per la seconda volta in tre mesi le previsioni annuali per le vendite e l’utile netto.

Borsa: a Piazza Affari brillano banche e utility

Prosegue la scia di rialzi a Piazza Affari, arrivata quinta seduta consecutiva in verde. A fare da traino sono ancora una volta le banche che continuano a macinare acquisti dopo le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron che ha aperto a possibili fusioni cross boarder europee. In vetta al Ftse Mib troviamo così Mps (+1,72%), seguita a ruota da Mediobanca (+1,64%), Pop Sondrio (+1,37%) e Banco Bpm (+1,13%).

Prysmian guadagna l’1,47%, positive le utility: Terna (+1.37%) dopo l’ok del ministero al progetto Elmed. Rimbalza Italgas (+1,2%) che ieri aveva perso terreno in scia alla trimestrale. In controtendenza Hera (-1,3%). Tra i titoli in rialzo si segnala anche Leonardo (+1%). 

Sotto i riflettori Poste Italiane (-1,15%) e Snam (+0,3%) in attesa dei conti. In fondo al Ftse Mib c’è invece Diasorin (-2,95%). In rosso anche Iveco (-1,5%) e Brunello Cucinelli (-1%). 

Fuori dal listino principale soffre Geox (-4,67%) che ha tagliato le stime di crescita per l’anno.

Gli altri mercati: spread, euro, petrolio, gas

Dopo il balzo di martedì dovuto alla pubblicazione dei dati americani sui prezzi alla produzione, il rendimento del BTp decennale benchmark rimane al 3,88%, con lo spread che scende invece a 132 punti base dai 134 del closing precedente.

Sul valutario, euro/dollaro è fermo a 1,082 in attesa dei dati sull’inflazione statunitense. Tra le materie prime, invece, il petrolio aspetta i dati sulle scorte Usa e delle indicazioni dell’Aie. In questo contesto continuano a scendere i prezzi con il Brent a quota 82,35 dollari al barile (-1,2%) e il Wti (-0,7%) a 78,54 dollari. In rialzo dello 0,3% il gas naturale ad Amsterdam a 29,71 euro al MWh.

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