Una giornata nera per Piazza Affari che chiude al -2,35%, con tutti i giganti del comparto industriale che scivolano pesantemente e numerose sospensioni con otto titoli importanti in asta di volatilità a poco meno di un’ora dalla chiusura delle contrattazioni. Una situazione che ha, invece, favorito le performance dei titolini, cioè titoli con poco flottante e conseguentemente suscettibili di rilevanti variazioni anche con acquisti o vendite limitati. Eppure i primi segnali della mattina lasciavano presagire un esito diverso: gli indici di Piazza Affari, mezz’ora prima dell’inizio delle contrattazioni, parlavano di un Ftse Mib in crescita del 4,8%. Poi l’arretramento di circa un paio di punti e l’ingresso in territorio negativo, seguito dalle continue oscillazioni tra sopra e sotto lo zero. Una dinamica che ha, appunto, reso fertile il terreno per l’avanzamento dei titolini, ormai gli unici veri protagonisti positivi in questi giorni di tempesta. Tra i 10 maggiori rialzi del giorno, non è presente alcun titolo di rilievo. Al primo posto si colloca, infatti, Cape Live (+7,14%), seguito a ruota da Richard Ginori (+6,83%) Vrway Communication (+6,69%), da Bialetti (+6,38%) e da Prima Industrie (+6,30%). Tra i maggiori ribassi del giorno si trovano invece tutti i titoli del Lingotto (Fiat -8,88% e Fiat Industrial -9,48%), oltre a Pirelli (-10,96%) e ai principali titoli petroliferi (Saipem -7,10% e Tenaris -7,15%). Questa situazione caratterizzata da instabilità, continue oscillazioni e fortissima volatilità potrebbe consegnarci altre giornate di questo genere, con i nani a farla da padroni e i big ad arrancare in modo sempre più preoccupante.