Dopo una giornata in altalena Piazza Affari chiude in rosso, -0,35%, 18.819 punti base. Contrastate le banche, ma Unicredit cresce dell‘1,14%, mentre si chiudono i giochi per l’esercizio dei diritti per l’aumento di capitale. Lo spread Btp-Bund risulta in calo (-2,24%), ma continua a ballare attorno a 200 punti, con rendimento del decennale italiano a 2,22%. Restano le inquietudini politiche nell’Eurozona e l’Italia paga un prezzo più alto alle sue incertezze. Avverte Moody’s: “I crescenti rischi a livello politico rappresentano la più seria minaccia per la ripresa dell’economia europea anche se le probabilità di una nuova crisi sono contenute, almeno nel breve periodo, come molto basse sono quelle di un’uscita di Italia e Francia dalla zona euro”.
Deboli anche le altre piazze continentali, con la sola eccezione di Madrid che chiude in timido rialzo a +0,17%. Segno meno per Francoforte -0,42%, Londra -0,42%, Parigi -0,09%. Wall Street apre contrastata, con il Dow 30 che agguanta l’ennesimo record, dopo il nuovo massimo raggiunto ieri. C’è fiduciosa attesa per una riforma tributaria “davvero significativa” entro agosto, mentre ancora non è chiaro quando la Fed farà un nuovo intervento sui tassi. Qualcuno però mette in guardia dal pericolo bolla per la Borsa di New York e nel suo commento alla clientela, Murray Gunn, capo analista tecnico di Hsbc, lancia un “allarme rosso”, a causa dei movimenti dei prezzi avvenuti nelle ultime settimane, avvertendo della possibilità di un crollo.
Seduta brillante per il petrolio: Brent +1,36%, 56,06 dollari al barile. Si muove anche l’oro: +0,88%, 1248,55 dollari l’oncia. Recupero frazionale dell’euro sul dollaro (+0,22%), cambio sempre intorno a 1,057.
Tornando a Milano: il Ftse Mib oggi stenta a trovare una direzione precisa. Il titolo migliore è Telecom, +1,51%, in scia al fatto che dal primo aprile il corrispettivo delle offerte e dei servizi di rete fissa saranno computati sulla base di 28 giorni e non più su base mensile, con un incremento di prezzo dell‘8,6%. Seduta moderatamente positiva per Eni, +0,35%, al traino del rialzo dei petrolio. La festa del greggio non contagia invece Tenaris, maglia nera fra le blue chip, -3,7%, che ieri ha tagliato il dividendo 2016 e fornito un outlook debole per l’esercizio in corso. Vendite massicce su Fiat, -2,78%; Cnh -2,85%; Buzzi -3,04%, Italgas -1,06%. Tonfo di Ynap -3,05%.
I finanziari oggi viaggiano in ordine sparso: brilla Unicredit, +1,14%, nel giorno finale per l’aumento di capitale da 13 miliardi, che, secondo alcuni commentatori, dovrebbe registrare una sottoscrizione pressoché integrale. Perdono Bper -1,78%, Banca Mediolanum -1,1%; Ubi -1,29%; Generali -1,03%. Recupera Banco Bpm +0,61%.
Ancora tonica Stm, +0,92%, grazie alla promozione degli analisti e dopo l’annuncio di una partnership con Sunpartners Technologies. Negativa Ferrari -0,16%, positiva Luxottica +0,55%: le due hanno rafforzato la loro collaborazione firmando un contratto di licenza pluriennale per una specifica gamma di prodotti eyewear contraddistinti dai marchi Ferrari e Ray-Ban.
Fra i titoli minori: giornata euforica per Leone Film Group (+7,31%), che ha tre film candidati agli Oscar per ben 22 statuette. Stellare Italia Independent +23,45%. Le quotazioni potrebbero beneficiare della presentazione della nuova collezione di orologi “Classic Fusion Italia Independent” prodotti in partnership con Hublot.