Dopo quattro rialzi consecutivi oggi arriva un altro venerdì di passione per le Borse europee. A metà mattina Milano crolla del 2,24%. Forti ribassi anche per Parigi (-1,48%), Francoforte (-1,22%) e Londra (-1,04%).
A pesare sui listini è soprattutto la scure dell’agenzia americana Fitch, che ieri sera si abbattuta sulla Spagna, tagliando il rating sul debito sovrano addirittura di tre gradini, al livello BBB.
Un altro colpo a Piazza Affari è arrivato dai dati Istat sulla produzione industriale, che ad aprile è sprofondata su base annua del 9,2%: il dato peggiore dal novembre 2009. Rispetto a marzo, la produzione è diminuita dell’1,9%, mentre nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice è calato del 2,5% rispetto ai tre mesi immediatamente precedenti.
Pesanti i bancari sul Ftse Mib: le perdite peggiori sono quelle di Mps (-5,18%), Banco Popolare (-4,67%), Mediobanca (-4,65%) e Ubi Banca (-4,49%). Male anche Intesa (-4,06%) e Unicredit (-4,59%).
Lo spread fra i Btp decennali e i corrispettivi Bund tedeschi torna a salire fino a quota 444 punti base, dopo aver chiuso ieri sera a 433. Il nuovo livello del differenziale corrisponde a tassi d’interesse sui bond italiani a 10 anni pari al 5,75%.
“Siamo nel tipico terreno in cui la speculazione può imperversare – ha commentato un trader intervistato da Reuters -. Fitch ha abbassato il rating della Spagna e le banche centrali hanno passato la palla alla politica perché trovi soluzioni vere alla crisi, intanto lo spread sul debito Italia/Spagna resta su livelli allarmanti e affondano i finanziari italiani per il rischio paese”.
Sui mercati c’è anche il timore che le agenzie di rating tornino a declassare Roma dopo aver bersagliato Madrid.
Sul fronte valutario, l’euro è indicato a 1,2487 dollari (1,2560 ieri), a 99 yen (99,95) e a 0,8083 sterline (0,8070). E’ in netto ribasso il petrolio: il contratto di luglio del Wti scende del 2,44% a 82,75 dollari al barile.