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Borsa in rosso: le banche temono le mosse Bce

Dopo sei sedute positive, Piazza Affari chiude in rosso (-1,2%) pagando la sua natura bancocentrica perché il settore del credito teme che la Bce, per sostenere l’economia, abbassi ancora di più i tassi comprimendo il margine di interesse delle banche – Mps, Bper, Banco Popolare e Ubi perdono tra il 4 e il 5% – In controtendenza il balzo di Saipem che guadagna il 7%.

Borsa in rosso: le banche temono le mosse Bce

Prese di beneficio sulle Borse europee. Dopo i rialzi i listini tirano il fiato e aspettano la riunione di giovedì 10 marzo della Bce che potrebbe annunciare nuove mosse di stimolo all’economia. Piazza Affari però, trascinata dai titoli bancari, chiude con un calo più pesante di quello delle altre piazze europee: il Ftse Mib cede l’1,2%, mentre Parigi scivola dello 0,32% e Francoforte dello 0,46%. In Germania oggi è stato pubblicato il dato sugli ordini all’industria scesi dello 0,1% a gennaio ma sopra le attese.

Londra chiude in leggero calo dello 0,27%. Finisce sotto i riflettori Old Mutual sulle voci di un possibile break up degli asset riportato dai media britannici. Madrid cede lo 0,28%. In evidenza nella seduta il titolo Fcc spinta dall’Opa annunciata venerdì dal magnate messicano Carlos Slim.

Questa mattina l’Asia ha chiuso contrastata. Shanghai ha guadagnato lo 0,81% in chiusura, mentre Hong Kong ha perso lo 0,08%. La Cina, dopo aver archiviato il 2015 con la più modesta crescita da 25 anni (6,9%), prevede per il 2016 una crescita “tra il 6,5% e 7%”, ma è pronta a far leva sul deficit per sostenere l’attività, ha detto il primo ministro Li Keqiang. Intanto le riserve valutarie sono scese ai minimi da inizio 2012 a 3.200 miliardi di dollari ma il calo è risultato inferiore alle attese.

Lo spread Btp bund chiude in leggero calo a 123 punti e rendimento all’1,46%. Oggi il verdetto di una delle grandi agenzie di rating mondiale non aiuta la fiducia: Fitch ha tagliato le stime di crescita sull’Italia a +1% (da +1,2%) nel 2016 e +1,3% (da +1,5%) nel 2017. Il rallentamento, spiegano gli analisti, riflette soprattutto il peggioramento delle condizioni esterne. Ancora guadagni per l’oro che sale dello 0,55% a 1265,91 dollari l’oncia.

Continua il recupero del petrolio che cammina verso quota 40 dollari: il Wti sale del 3,48% a 37,17 dollari al barile e il Brent del 3,43% a 40,05 dollari al barile. A Wall Street sono così in evidenza i titoli del petrolio. Sotto i riflettori anche DuPont dopo che Bloomberg ha affermato che potrebbe saltare la fusione con Dow Chemical. Gli indici, dopo un avvio in ribasso, cercano la strada dei rialzi: il Dow Jones recupera terreno positivo con un guadagno dello 0,37% e l’S&P500 prova a tenersi sopra la pari a +0,07%. Anche oltreoceano i mercati guardano alle banche centrali con il meeting della Fed in agenda per metà mese.

A Piazza Affari le vendite colpiscono ancora i bancari: Bper -5,17%, Mps -4,73%, Banco Popolare -4,07%, Ubi Banca -3,71%. Sul fondo del Ftse Mib anche Azimut -3,99%. Fuori dal Ftse Mib Banca Carige non smette di franare. Dopo il -9,6% di venerdì oggi il titolo ha ceduto un altro 7,81%.

Controcorrente invece i titoli legati al petrolio e al lusso. Saipem è il miglior titolo con un guadagno del 7,25% grazie al rialzo del petrolio e dopo che il broker Americano Jefferies ha alzato la raccomandazione a Hold da Underperform. Segue Ferragamo +3,53%. Bene anche Moncler +1,48%, Hsbc ha inserito il titolo nel suo Super10 Portfolio. In evidenza Poste Italiane +1,56%.

Mediaset -2,06% dopo aver brillato in mattinata fino a +2,3%: rappresentanti degli azionisti di Mediaset hanno recentemente incontrato Vivendi a Parigi per discutere la possibilità di un’alleanza strategica, ma le posizioni tra i due gruppi sarebbero però distanti.

Telecom Italia -3,68% ha smentito le indiscrezioni secondo le quali sarebbe in arrivo Luigi Gubitosi come amministratore delegato al posto di Marco Patuano. L’ad ha intanto ribadito di credere nelle potenzialità del Brasile, dove la strategia del gruppo è investire in infrastrutture “nell’ambito di un percorso di crescita sostanzialmente organica”.

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