Condividi

Borsa in rosso con l’esordio di Conte. Lo spread risale

Giornata nervosa per Piazza Affari che allarga le perdite e chiude con -1,18%. Il differenziale Bund-Btp torna a 239 punti. A pagarne il prezzo maggiore sono le banche. In controtendenza Stm e i titoli tech trainati dai record Usa – Giù Enel dopo la conclusione dell’opa su Electropaulo – Euro sotto 1,17 e petrolio in calo

Borsa in rosso con l’esordio di Conte. Lo spread risale

Giornata all’insegna dell’incertezza: dopo una mattinata in terreno positivo, Piazza Affari ha invertito la rotta con il discorso del premier Giuseppe Conte che, senza prendere impegni sull’euro ha ribadito la volontà di voler cambiare la governance della Ue e di voler riaprire il dialogo con la Russia, fermando le sanzioni.

Le vendite sul listino e sui Btp si sono fatte più aggressive nel pomeriggio in coincidenza con le repliche delle opposizioni, in particolare quando Mario Monti, ha evocato il rischio di intervento della Troika. Alla fine l’indice ha lasciato sul terreno l’1,18% a 21.750 punti.

In tensione anche lo spread ed i titoli del debito: il differenziale tra Btp e Bund si è ampliato di oltre 30 punti base rispetto a ieri (239). Il rendimento dei decennali è salito al 2,77%.

Non è stato solo l’indice delle blue chip di Piazza Affari (-13% da aprile) a perder colpi. Scende Londra -0,5%, rallentano nel finale Francoforte +0,13% (da +0,9%) e Parigi – 0,22%. Madrid -0,66%
L’euro è sceso sotto 1,17 sul dollaro. Il petrolio Brent è in calo dell’1,7% a 74 dollari al barile.

Sull’azionario italiano, i realizzi hanno colpito soprattutto le banche: Intesa -3.83% (Blackrock ha portato la sua partecipazione al 5,135%) e Unicredit -3,56% (la quota di Capital Research è scesa al 4,77%). Tra i peggiori anche Bper Banca -3,44%.

Arretra Enel -1,84% dopo aver concluso con successo l’offerta pubblica sulla brasiliana Electropaulo: all’Opa ha aderito il 73,4% del capitale per un importo di 1,27 miliardi di euro più un successivo aumento di capitale per 343 milioni.

A Milano però non mancano le note positive: la blue chip migliore è Stm +4,33% entrata nella lista dei preferiti di SocGen. Da segnalare anche il nuovo exploit di Moncler +3,77% e Recordati +3,65%.

In grande evidenza nella scuderia Agnelli con il titolo Ferrari a +2,8%. Timido recupero anche di Fiat Chrysler +0,27% dopo due sedute in sensibile ribasso. Piatta Saipem (+0,05%) dopo che JP Morgan ha alzato il target a 4,3 euro da 3,8 (overweight).

La seduta a Wall Street è iniziata all’insegna dell’incertezza. L’S&P 500 è piatto a quota 2.747 punti. Nasdaq aumenta di 13 punti, lo 0,18%, a quota 7.619. All’indomani di una seduta record per il Nasdaq Composite, l’indice tecnologico continua a salire (+0,18% a quota 7.619) ma in generale tra gli investitori sono tornate le preoccupazioni sul fronte commerciale. Oggi il Messico ha annunciato dazi su prodotti agricoli e in acciaio americani in risposta alle tariffe doganali fatte scattare dall’amministrazione Trump il primo giugno scorso contro l’acciaio e l’alluminio non solo messicano ma anche canadese e della Ue. Si avvicina inoltre il 15 giugno, data dopo la quale Washington dovrebbe fare scattare i dazi su prodotti tecnologici cinesi.

Commenta