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Borsa in rosso: banche ko, bene gli energetici

A fine mattinata il Ftse Mib scende sotto i 18.500 punti: soffrono tutte le banche mentre i quattro migliori titoli del paniere principale sono Eni, Saipem, Tenaris e Snam – Petrolio in rialzo sopra i 40 dollari al barile – Finmeccanica giù dopo i conti – Si rafforza l’euro

Finisce presto l’effetto Fed, soprattutto su Piazza Affari ma anche sugli altri listini europei. La decisione di Janet Yellen di mantenere una politica espansiva fino a oltre l’estate aveva ricevuto l’approvazione prima Wall Street e poi le Borse asiatiche, ma in mattinata i mercati europei hanno virato in territorio negativo: Milano perde oltre l’1,5% sotto i 18.500 punti, leggermente meglio Parigi e Francoforte che in tarda mattinata perdono intorno al punto percentuale. Londra poco sotto la parità. Euro in risalita: vale 1.1308 dollari.

A Piazza Affari soffrono soprattutto le banche: crolla Banco Popolare oltre il -8% a 7,11 euro, tra i peggiori anche Mps -5%, Bper -4,8%, Ubi Banca -4,3% e Mediobanca -3,4%. Unicredit -3,3% a 3,784 euro, Intesa Sanpaolo -3,7% a 2,496 euro.

Tutti in territorio positivo invece i titoli energetici, tra i pochi a salvarsi nel paniere del Ftse Mib: il rialzo del petrolio e i buoni conti di Snam trascinano al rialzo tutto il comparto. Eni, Saipem, Tenaris e proprio Snam sono a fine mattinata i migliori titoli del paniere principale di Piazza Affari, con guadagni tra lo 0,6% di Snam e l’1,7% del cane a sei zampe. Snam ha pubblicato i conti del 2015 che vedono utili in crescita del 3,3% a 1,238 miliardi di euro, e il cda sta anche valutando lo scorporo di Italgas. Bene anche A2a, Enel sulla parità. 

Male Finmeccanica dopo i conti che hanno registrato utili in crescita: -1,73% a 10,77 euro per azione. La società ha anche deciso di non distribuire dividendo, mentre l’ad Mauro Moretti in conferenza stampa ha preferito non commentare l’indagine sulla cessione di Ansaldo Sts ai giapponesi di Hitachi: “Non ho niente da aggiungere sull’indagine, ma sono assolutamente sicuro che il prezzo fosse il migliore che ci si potesse aspettare”, ha detto.

Petrolio: oggi sia Brent che Wti si confermano saldamente oltre i 40 dollari al barile, con il primo che sale anche sopra i 41. A mettere le ali al greggio anche l’annuncio di un nuovo vertice a Doha il 17 aprile: in quella occasione verrà presumibilmente messo a punto un piano per congelare la produzione. Lo spread Btp-Bund è in discesa, sempre appena sopra i 100 punti base.

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