Mercati europei nervosi: chiude in rosso Milano -0,42%, appena sopra la soglia psicologica dei 19.000 punti (19.006), dopo aver toccato in giornata anche perdite superiori al punto percentuale. Ai due estremi del Fste Mib troviamo Bper -3,1% e Mediaset +2,33%. Negative Parigi, -0,65% e Madrid – 0,57%. Piatta Francoforte; positiva Londra +0,3%. Nuova fiammata dello spread, dopo il recupero di ieri e in una giornata dagli scambi sottili. Il differenziale fra Btp e Bund nel tratto dieci anni segna +4,87%; 187.20 punti, 8 punti più di ieri; 2,18% il rendimento. A tenere banco sono l’incertezza politica e la crescente preoccupazione sulle presidenziali francesi. Un clima che penalizza anche la Francia, nel confronto col Bund: +11,77%; 73.10 punti; rendimento 1,05%. E ancora di più il Bonos spagnolo: +23,10% (150.30 punti; rendimento 1,81%).
Il vento dell’ovest non porta d’altra parte grandi notizie. Wall Street apre in zona rossa, anche se il Nasdaq recupera a metà giornata. Positivi comunque i dati macro: l’indice economico principale presenta a gennaio un incremento dello 0,6% su base mensile, superiore allo 0,5%. Si respira forse un’aria prefestiva, prima del lungo weekend, visto che lunedì sarà festa per il President Day. Di rilievo, in area cibo e saponi, l’offerta di Kraft Heinz per Unilever, per ora rifiutata dal gruppo olandese. La mossa ha comunque riflessi a New York, Londra e Amsterdam, con i titoli coinvolti tutti in grande spolvero.
Euro in lieve ribasso sul dollaro: -0,44%, 1,062. Scende il Brent -0,34%; 55,4 dollari il barile; ma anche l’oro torna a 1238,3 dollari l’oncia (-0,06%). In Piazza Affari si distingue positivamente Mediaset, +2,33%, dopo che il Sole 24 ore ha rivelato la trattativa con Sky per la cessione di Premium. Acquisti anche su Unicredit, +2,14%, mentre Allianz conferma l’intenzione a sottoscrivere l’aumento di capitale per la sua quota.
Fra i pochi titoli col segno più troviamo Generali, +0,54%, con il presidente Gabriele Galateri di Genola che apre a eventuali collaborazioni industriali con Intesa Sanpaolo. “Non ho preclusioni – dice – se ci fossero ipotesi di collaborazioni industriali valide che riflettono anche un po’ le regole del gioco della governance in termini di chiarezza e trasparenza, evidentemente le valuteremo”.
Bene Moncler (+0,4%); Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo sul gruppo del piumino da 18 a 23,5 euro, confermando il giudizio buy. Più folta la pattuglia delle blue chip in zona rossa, a partire da Bper che in giornata viene anche sospesa in asta di volatilità. Scivolone di Ubi -2,05%, Intesa -1,18%. Seduta da dimenticare per i petroliferi: Eni -1,94%; Saipem -1,99%; Tenaris -0,5%.
Fra gli industriali slittano le ruote di Fiat, -1,3% per i rallentamenti sul risiko nel settore. Arretra Ferrari -1,29%. Perdite superiore al punto percentuale anche per Buzzi -1,56%. Fuori dal paniere principale ritrova appeal l’Aeroporto di Bologna +5,07%, mentre Mondadori paga pegno alle prese di beneficio -9,36%.