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Borsa in rialzo: Telecom, Poste e auto guidano la corsa

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Indifferente alle preoccupazioni post elettorali, Piazza Affari chiude in netto rialzo anche oggi, +1,22%, 22.473 punti, migliore in Europa, con Recordati (+3,28%) in vetta al listino principale e pochissimi titoli in rosso. Solide le banche.

Fiat (+1,04%) e Ferrari (+1,4%) invertono la rotta a metà seduta, con il settore auto positivo a livello europeo. Secondo Reuters ci sarebbero “colloqui tra Nissan e Renault per l’acquisto di una quota della casa francese da parte dei giapponesi, che potrebbe essere il preludio di una fusione”.

Clima caldo a partire da Francoforte, +1,09%, quindi Parigi +0,34%, Londra +0,16%, Madrid +0,13%. La fiducia si concentra sul Vecchio Continente, mentre traballa a Wall Street, che prosegue debole, dopo un’apertura in rosso. Si rafforzano i timori di una guerra commerciale globale, dopo le dimissioni del consigliere economico Gary Cohn, visto dai mercati come l’architetto dell’agenda pro business del governo Usa.

Un annuncio sui dazi da parte della Casa Bianca dovrebbe arrivare entro la fine della settimana, mentre oggi il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ribadisce la scelta, anche se valuta qualche esenzione. “Siamo determinati ad avere un commercio reciproco con la Cina”, il dialogo è avviato con il Canada, ma non lo è con l’Europa, pronta alle ritorsioni. Intanto, lo scorso gennaio, gli Stati Uniti hanno visto crescere il deficit commerciale per il quinto mese di fila confermandosi ai massimi di nove anni a questa parte: +5%, nuovo record post recessione.

Dollaro in leggero recupero sulle altre monete; il cross con l’euro resta prossimo a 1,24. La ripresina del biglietto verde basta a rendere più debole l’oro, che scende sotto 1324 dollari l’oncia. Il petrolio è in calo, con il dato delle scorte settimanali Usa, anche se è quasi in linea con le attese, Brent 65,3 dollari al barile, –0,74%.

Seduta positiva per il secondario italiano, con lo spread fra decennale italiano e tedesco sceso a 129.30 punti (-1%) e il rendimento a 1,96%. Il post elezioni continua a non pesare, nonostante oggi la Commissione europea scriva che si registrano in Italia “squilibri eccessivi”, tra cui alto debito e una protratta bassa produttività che comporta rischi di “implicazioni transnazionali, in un contesto di crediti deteriorati ancora elevati e disoccupazione”.

Sul Ftse Mib i maggiori rialzi del giorno, dopo Recordati, sono per Poste, +2,64%, che ha siglato gli accordi definitivi con Anima per rafforzare la partnership nel risparmio gestito; Moncler, +2,51%; Italgas +2,68%; Brembo. +2,78%, in scia ai conti. Cresce Tim +1,86%, promossa dagli analisti alla luce dei risultati, del piano e dell’ingresso del fondo Elliot. Brillante Eni, +1,38%.

Fra le banche, la migliore è Bper +1,91%. Fuori dal paniere principale rally di Fincantieri +5,92%, dopo una nuova commessa da Viking.

Solo tre le blue chip in rosso, la peggiore è Tenaris -1,15%, penalizzata dal calo delle quotazioni dell’acciaio e del greggio. Frazionali perdite per Buzzi -0,72% e Cnh -0,14%.

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