Piazza Affari brinda all’allontanarsi delle elezioni, almeno temporaneamente, e chiude in rialzo dell‘1,46%, a 21.042 punti, con finanziari e banche a tutto gas. Euforico pure il secondario: cala lo spread fra decennale italiano e tedesco, -5,15%, 191.70 punti, rendimento 2,18%. Contribuiscono a questo risultato anche le parole di Mario Draghi, che mantiene la Bce sulla rotta tracciata: tassi invariati e Qe al ritmo attuale di 60 miliardi di euro al mese almeno per il 2017, se non oltre. In Europa la ripresa c’è, ma l’inflazione, nelle previsioni per il triennio 2017-2019, non si avvicina ancora al 2%, che è l’obiettivo della Banca Centrale. Nel comunicato manca il riferimento a un eventuale taglio dei tassi, poi però il governatore rispondendo alle domande precisa: “Abbiamo eliminato il ‘bias’ ribassista sui tassi dal momento che sono venuti meno i rischi di lungo periodo sull’inflazione”, ma “se dovessero ricomparire, saremmo pronti a tagliare nuovamente i tassi”.
Il clima delle altre piazze europee risulta più tiepido: Madrid +0,75%; Francoforte +0,32%; Parigi -0,02%. Perde ancora quota Londra, -0,38%, in attesa del verdetto elettorale; le urne chiuderanno alle 22 (23 ora italiana).
Andamento prudente a Wall Street, mentre al Senato americano va in scena House of Cards in salsa Donald Trump. L’ex capo dell’Fbi James Comey racconta che l’amministrazione ha scelto di “diffamare me e l’Fbi, e ha mentito su di me e sull’Fb”. Inoltre “non c’è alcun dubbio che la Russia abbia interferito nelle elezioni americane, ma ho fiducia che nessun voto sia stato alterato”. Infine Trump non gli ordinò esplicitamente di lasciar cadere le indagini sull’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, ma Comey pensò che lo volesse.
A New York, in apertura, risultano in fermento i titoli del settore tech dopo che Alibaba ha previsto una crescita dei ricavi del 45-49% nel 2017, superando così i 34 miliardi di dollari. In scia Yahoo, che detiene una quota nella società di e-commerce. Amazon svela invece la sua vocazione bancaria e dice di aver superato i 3 miliardi di dollari di prestiti alle piccole imprese dal 2011 ad oggi. In ribasso l’automotive con Ford penalizzata da un report negativo di Morgan Stanley. Contagiate Fca Us e General Motors.
L’euro arretra sul dollaro dello 0,36%, cross 1,1219. Brent poco mosso, dopo le pesanti perdite: -0,12%, 48 dollari al barile. Riavvolge il nastro l’oro, che perde lo 0,85% e scende a 1276,607 dollari l’oncia.
In Piazza Affari vincono soprattutto i finanziari con Azimut +3,89%, Banca Generali +3,8, Finecobank +2,45%; Banca Mediolanum +2,61%. Esuberanti le banche: Unicredit +3,22%; Bper +3,71%; Ubi +1,67%; Intesa +1,02%. In ripresa Unipol +1,52% e Unipolsai +2,47%. Bene, negli assicurativi, anche Generali +1,75%.
Ferrari e Fiat si muovono in direzioni opposte. La prima avanza dell‘1,68% e si porta a un passo dal raddoppio in Borsa con il valore di ogni azione a 81,55 euro, dai 43 euro iniziali. La seconda cede l‘1,13%. Brillanti, fra le utility, Enel +3,04% e Snam +1,46%; fra i petroliferi, Tenaris +1,58%. Positiva anche Eni +0,73%. Ben comprate Leonardo: +2,05%; Cnh +1,79%; Stm +1,13%.
In fondo al listino si colloca Salvatore Ferragamo -3,5%, dopo la revisione di vari analisti. In particolare MainFirst, ha corretto al ribasso la raccomandazione portandola a ‘underperform’ con target price a 22 euro. Fuori dal paniere principale splendono Pininfarina +7,31%; Banca Carige +4,51% e persino il Banco Santander +4,16%.