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Borsa in recupero, Milano brinda con Tim

Imagoeconomica

Le Borse europee si avviano a chiudere in bellezza il primo trimestre grazie all’accelerazione dei consumi e del petrolio. A Piazza Affari la spinta principale arriva la Telecom Italia +2,9% a 0,57 euro dopo che in assemblea il socio francese Vivendi ha deciso di non andare avanti con la sua proposta di revoca di 5 consiglieri in quota Elliott che era all’ordine del giorno. Nel comparto tlc da registrare anche il balzo di Tiscali +9%, dopo l’accordo sulla ristrutturazione del debito. Deutsche Telekom cala invece del 4%, trascinando in basso l’indice del settore: Credit Suisse ha ridimensionato il titolo a “neutrale” da “outperform”.

L’ascesa delle Borse è favorita dalla ripresa dei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina.  L’indice Ftse Mib registra un rialzo dello 0,61% sopra 21.200 punti.

Positivi anche gli altri listini: Francoforte +0,8%, Parigi +0,8%. Londra +0,27%. A Madrid +0,7% brilla Inditex +1,5% in una giornata dominata dalla ripresa dell’altro big del retail, la svedese H&M +15% in apertura dopo aver registrato utili in flessione (-16%), ma in calo più contenuto rispetto alle attese degli analisti.

Sotto controllo i dati sull’inflazione in Italia, in rialzo del +1,1% sull’anno, poco sopra le attese a +1,0%.

Petrolio Brent a 68,6 dollari il barile, in rialzo dell’1,1%. Ne beneficiano i titoli del settore: Tenaris +1,9%. Saipem +1,6%. Eni +1,2%.

Oro stabile a 1.290 dollari l’oncia, sui minimi delle ultime tre settimane, dopo il -1,5% di ieri. Crolla il Palladio, -12% questa settimana, appesantito dalla frenata del settore auto.

La sterlina si apprezza (+0,5% su dollaro): il Sun scrive che l’ex ministro per la Brexit, Dominic Raab, più altri conservatori schierati contro la proposta di Theresa May di uscita concordata della Gran Bretagna dall’Unione Europea, hanno cambiato idea e sono pronti ad accettarla.

Bancari in leggero rialzo in linea il comparto in Europa. Indice nazionale +0,3%. Piatta Banco Bpm che, ridurrà la sua quota in Nexi, vendendo azioni in fase di IPO. La società dei pagamenti, venderà 213 milioni di azioni. Unicredit +0,3%. Ubi Banca +0,2%. L’azienda si è accordata con i sindacati su 210 uscite incentivate.

Tra gli industriali Fiat Chrysler +0,7%, ha ridotto la produzione in un suo impianto canadese. Il produttore di sistemi per illuminazione per l’automotive, Osram, ha tagliato vistosamente al ribasso le previsioni sull’anno fiscale in corso (settembre 2018-settembre 2019).

Stmicroelectronics
 +2,04%. Il consiglio di amministrazione propone un dividendo di 0,24 euro per azione, il consensus si aspettava 0,27 euro.

Leonardo +0,44%. Durante il suo viaggio negli Stati Uniti, il vice premier, Luigi Di Maio, ha parlato di nuove collaborazioni tra le aziende italiane a controllo pubblico e società del Paese: pare si sia riferito a Leonardo-Boeing.

In evidenza Salvatore Ferragamo +1,8% e Buzzi +1,4%, grazie alla doppia promozione di Barclays e Kepler che hanno alzato il target rispettivamente a 21 e 23,5 euro.

Brilla Salini Impregilo +2,8% in rialzo dopo la notizia del contratto per l’alta velocità Napoli-Bari e sulle attese per l’avvio del ‘Progetto Italia’ per realizzare, via aggregazioni, un polo nazionale del settore costruzioni.

 

 

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