Seduta positiva per le Borse europee, che mettono a segno importanti guadagni anche oggi, pur perdendo slancio nel pomeriggio in attesa degli esiti della riunione dell’Eurogruppo. Piazza Affari, trascinata dalla galassia Agnelli, guadagna il 2,19% e sale a 17.411 punti base. In prossimità delle chiusura risulta tonica Francoforte +2,8%; bene Parigi +2,12%; Madrid +2,4%. Fuori della zona euro Londra si apprezza del 2,9%.
Wall Street, procede intonata dopo la volata di ieri, anche se cresce l’incertezza sull’esito della conference call sul petrolio, in calendario giovedì. All’appuntamento con Opec e Russia dovrebbe partecipare una decina di altri paesi, scrive la Tass, ma non tutti hanno risposto all’invito, almeno per ora. All’appello mancherebbero tre pesi massimi come Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna. In questo clima le previsioni su un accordo per nuovi tagli, proporzionati alla caduta della domanda dovuta all’espandersi della pandemia, non sembrano così facili. Il Brent cede lo 0,7% e tratta a 32,83 dollari al barile; il Wti è piatto intorno a 26 dollari al barile.
Il sentimento dei mercati resta però orientato maggiormente al rischio, perché l’epidemia sembra rallentare nei paesi che per primi hanno deciso la chiusura anche in Europa, a partire dall’Italia. La ripresa della fiducia si traduce in un calo del dollaro. L’euro si apprezza contro il biglietto verde e scambia a 1,089, in ripresa di quasi un punto percentuale. Anche l’oro, bene rifugio per eccellenza, frena e tratta a 1692 dollari l’oncia, dopo aver superato i 1700 dollari in mattinata.
In Europa si guarda soprattutto alla riunione di oggi, al braccio di ferro in corso sugli Eurobond fra paesi come Olanda e Germania da un lato e Italia e Spagna dall’altro. Molte le proposte sul tappeto e che incontrano un consenso più vasto, ma la frontiera di un debito comune non sembra valicabile.
In questo clima rimane stabile lo spread fra decennale italiano e tedesco: -0,29%, 190 punti base. Cresce il rendimento del Btp, +1,58%, ma anche quello del Bund (-0,32%), complice la notizia di un aumento di 43 miliardi di euro del debito tedesco da emettere nel secondo trimestre e di un sindacato a maggio per il primo titolo benchmark a 15 anni.
Per quanto riguarda la carta italiana gli investitori restano in attesa delle aste di metà mese che prenderanno il via domani, quando il Tesoro metterà sul piatto un totale di 9,5 miliardi di euro in Bot a 3 e 12 mesi.
Sul listino principale di Piazza Affari, dopo il decreto varato ieri dal governo che mette a disposizione liquidità per 400 miliardi di euro alle piccole, medie e grandi imprese, i maggiori rialzi del giorno sono per Exor +8,27%; Cnh +7,3; Fiat +6,47%. Il Lingotto recupera così parte delle pesanti perdite accumulate nel corso di queste settimane di lockdown, anche nella speranza di poter riaprire gli impianti statunitensi a inizio maggio.
In evidenza Buzzi +6,77%; Amplifon +6,44%. Spunti su Diasorin +5,76%, che ha completato al Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari al lancio di un nuovo test sierologico ad alto volume di processamento per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati da coronavirus.
Sul lato negativo del listino è brusco il tonfo di Atlantia, -5,48%, che aveva guadagnato molto terreno in recenti sedute in vista di un possibile accordo con il governo sulle concessioni ad Aspi. Oggi si è riunito il cda per discutere le strategie del gruppo, ma nella seconda parte della seduta c’è stata una netta inversione di segno e il titolo è stato fermato più volte in volatilità.
Male Telecom -1,38%; Campari -1,1%; Terna -1,08%. Miste le banche: gli acquisti premiano soprattutto Unicredit +3,42% e Ubi +2,59%.