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Borsa: in Asia Pmi cinese bene, Panasonic male. Euro piatto, lo yen debole

FIRSTonline

I mercati asiatici sono cautamente positivi. Dopo un’apertura incerta, legata al crollo del titolo Panasonic (che ha perso quasi un quinto, dopo l’annuncio di una perdita trenta volte superiore alle stime degli analisti) le quotazioni sono tornate appena sopra i livelli di ieri. Il mercato cinese ha fatto meglio, sulla spinta del buon dato del PMI (indice dei direttori agli acquisti): ambedue gli indici ‘rivali’ sono saliti, ma mentre quello calcolato da Markit, a quota 49,5, si è mantenuto al di qua della linea che separa la contrazione dall’aumento, l’indice ‘ufficiale’ (a 50,2) ha superato quella linea per la prima volta da cinque mesi. Tenendo conto anche delle buone notizie in provenienza dal Brasile (vedi la ‘scintilla’ seguente), si ha l’impressione che i paesi emergenti stiano, appunto, emergendo dal rallentamento recente.

L’euro si mantiene nella forchetta 1,29-1,30, mentre lo yen si è indebolito: una risposta ritardata al nuovo allentamento della politica monetaria (espansione quantitativa) deciso dalla banca del Giappone due giorni fa. L’oro, a quota 1720, è ancora ben al di sotto dello strappo di inizio mese (quando aveva sfiorato i 1800$/oncia) e il prezzo del greggio (WTI) si è ripreso di seguito al fugarsi dei timori legati all’alt delle raffinerie americane (da uragano Sandy).

http://www.bloomberg.com/news/2012-11-01/asian-stocks-decline-on-australia-output-panasonic-loss.html

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