Prosegue il tentativo di recupero di Piazza Affari. Dopo la giornata altalenante di ieri, chiusa comunque in rialzo dell’1% grazie al recupero di banche e petrolio e all’exploit di Mediaset, oggi il Ftse Mib è un po’ più debole: poco dopo mezzogiorno guadagna lo 0,24%, sotto i 17.700 punti. In territorio positivo anche gli altri listini europei: Londra +0,5%, Francoforte +0,3%, Parigi +0,5%. L’euro praticamente invariato torna sotto 1,2 e va a 1,119 dollari. Rallenta la sua risalita il petrolio: il Brent si scambia a 34,38 dollari, più o meno stabile rispetto a ieri, mentre il Wti è in leggero rialzo a 31,77. Spread Btp-Bund invariato in area 120 punti base.
E’ ancora una giornata particolarmente positiva per le banche: a metà giornata le migliori sono Mps (che oggi, così come Intesa Sanpaolo, presenta i conti), Bper, Mediolanum e Ubi Banca, con rialzi tra il 5 e il 6%. Monte dei Paschi finisce anche in asta di volatilità per eccesso di rialzo. Tra le migliori del Ftse Mib c’è anche Cnh Industrial, che guadagna quasi il 6% a 5,795 euro, dopo che mercoledì il gruppo ha comunicato che verserà un bonus straordinario di dipendenti italiani per i risultati conseguiti nel 2015.
Ancora sugli scudi Mediaset: il titolo sale di oltre il 3% a 3,366 euro. Gli operatori per spiegare il rialzo del titolo sottolineano innanzi tutto che ai livelli attuali appare sottovalutato, con un calo da inizio anno di quasi il 20%. In più, ieri l’ad Piersilvio Berlusconi ha detto che la pubblicità è andata bene a gennaio e dovrebbe essere positiva anche a febbraio, e Mediaset Premium ha superato i 2 milioni di clienti a fine 2015, oltre le previsioni.
Ancora una giornata difficile sul fronte Saipem: soffre l’azione, che cede quasi il 3% sopra 0,5 euro, ma poco dopo mezzogiorno risalgono la china i diritti, dopo le fortissime perdite dei giorni scorsi. Ora valgono 0,6 euro, guadagnando più del 15%. Male invece Finmeccanica (che perde oltre il 3%, sotto i 10 euro per azione) dopo che, in merito all’Opa lanciata dai giapponesi di Hitachi su Ansaldo Sts, la Procura di Milano ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per possibile manipolazione di mercato e eventualmente ostacolo alla vigilanza.
Compito dei magistrati del pool guidato da Greco e dei finanzieri sarà quello di accertare che il prezzo di cessione di Ansaldo Sts non sia stato comunicato al mercato in modo distorto e al “ribasso” allo scopo di favorire la contestuale cessione della consociata Ansaldo Breda, in questo modo danneggiando i soci di minoranza di Ansaldo Sts (che avrebbero ricevuto una cifra inferiore rispetto a quella congrua) e soprattutto accertando la correttezza dei parametri con i quali il Cda di Ansaldo Sts accettò il prezzo dell’offerta giapponese fissandolo a 9,50 euro.