L’indice FtseMib chiude con un ribasso dello 0,24%, a 18.829 punti. Arretrano, con l’eccezione di Londra (+ 0,07%), anche le altre Borse europee: Parigi -0,48%, Francoforte -0,08% e Madrid -1,02%. Lo spread decennale Btp/bund è fermo a quota 246, per un rendimento del Btp decennale al 4,22%.
Il dollaro è stabile nei confronti dell’euro a 1,379. Indici poco mossi a Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,13%, lo Standard & Poor’s 500 lo 0,06% e il Nasdaq lo 0,35%. Grande attesa per i conti di Apple che verranno annunciati a Borsa chiusa. Merck perde il 2,5%, dopo avere riportato i risultati del trimestre che evidenziano un calo delle vendite di Januvia.
A Piazza Affari l’inversione di tendenza è legata alle banche. S’abbatte sul settore il severo giudizio di Moody’s: secondo l’agenzia sarà difficile per le banche i cui indici di Core Tier 1 sono vicini o sotto la soglia minima richiesta dell’8% riuscire a reperire le risorse necessarie al rafforzamento patrimoniale. Per questo aumentano le probabilità di interventi pubblici.
Tra le banche a rischio l’agenzia cita Mps, Bpm, Carige, Banco Popolare e Creval. Sfugge al diluvio, Mediobanca che festeggia i conti sopra le attese con un +2,84%. In rialzo anche Banca Mps (+1,65%), che beneficia delle indiscrezioni circa un interesse da parte di almeno tre grandi hedge fund inglesi per l’aumento di capitale. In evidenza anche Banca Carige, che sale del 3,3% in vista dell’arrivo di Pietro Montani come ad.
La maggior parte dei titoli del settore ha registrato invece massicce perdite: Bpm -2,3%, Bper -0,64%, Banco Popolare -1,84%, Unicredit -2,08% dopo che Deutsche Bank ha ridotto il rating da buy a hold, Intesa -2,33%.
Pesante calo anche per Fiat (-3,2%): JP Morgan ha tagliato a neutral il giudizio sul settore automotive europeo.
In ribasso anche i titoli assicurativi: Generali -1,2%, Kepler Cheuvreux ha alzato il target price a 18 euro con raccomandazione “buy”. Fondiaria-Sai -2,1%.
Risale Telecom Italia, +0,89%: Ubs ribadisce la raccomandazione negativa “sell” e il target price di 0,34 euro.
Cade A2A (-2,99%), in attesa che Brescia e Milano cedano il 5% del capitale. Giù Eni, -0,34%.
Non mancano, però, i segni positivi, a parire da Saipem (+5,1%) dopo la trimestrale migliore del previsto. Ansaldo StS +2,81%, Banca Akros ha alzato il target price a 9,55 euro. Autogrill+2,12 %, MainFirst Bank inizia la copertura con raccomandazione “outperform” e target price di 8 euro.
Luxottica (+3,63%), malgrado Ubs e Mediobanca abbiano tagliato il target, traina il lusso: Brunello Cucinelli +2%, Ferragamo +2,24%. Negativa Yoox: -1,7%.
Cir perde l’1,79%, nonostante il gruppo abbia chiuso i primi nove mesi dell’anno con un risultato netto positivo per 10,7 milioni, rispetto a una perdita di 10 milioni di un anno fa. Gli analisti di Kepler Cheuvreux si aspettavo un utile consolidato di 73 milioni di euro con una perdita per la capogruppo di -9 milioni. Il risarcimento incassato da Fininvest per il lodo Mondadori (491,3 milioni, ovvero 319 al netto delle spese legali) è stato quasi compensato dalle svalutazioni per 287,2 milioni registrate la scorsa settimana dalla controllata Sorgenia (ha perso 228 milioni di euro nel terzo trimestre).
L’Espresso +2,3%: Exane ha alzato il target price del 60% portandolo a 1,2 euro. Raccomandazione “neutral”.