Iliad in grande spolvero sulla Borsa di Parigi dopo una trimestrale da incorniciare realizzata grazie all’Italia.
Nel dettaglio, il titolo della società fondata da Xavier Niel alle 11.15 guadagna il 7,08% a 106,8 euro. Una performance importante se si tiene conto del fatto che il Cac 40 cede lo 0,86% zavorrata come le altre Borse europee dal braccio di ferro tra Italia e Ue sulla manovra.
A spingere il titolo, come detto, sono i risultati del terzo trimestre, chiuso con un fatturato in crescita dell’1,7% a 1,24 miliardi di euro. Il miglioramento arriva grazie al contributo dell’Italia, dove Iliad ha registrato ricavi per 46 milioni di euro, raggiungendo in soli 4 mesi 2,23 milioni di clienti. Dal lancio del servizio, avvenuto a fine maggio, il fatturato italiano ha raggiunto quota 55 milioni di euro. “Un successo commerciale unico”, ha sottolineato ieri Iliad in una nota. Non a caso, lo sbarco nella Penisola di Iliad ha inciso anche sui risultati di colossi come Vodafone e Tim.
Tornando ai conti, nei nove mesi il giro d’affari della società di Tlc è salito a 3,64 miliardi di euro (+0,7%) nonostante il calo del fatturato registrato in Francia nel terzo trimestre (-2,1% a 1,19 miliardi) a causa della pressione concorrenziale e di un calo degli abbonati.
Questi ultimi sono diminuiti di 14mila nel fisso (una flessione “inferiore ai due trimestri precedenti”) e di 90mila nel mobile “per effetto – ha spiegato Iliad – del minore numero di abbonati sull’offerta 2 euro/mese dovuto all’impatto negativo delle offerte 5 euro/mese proposte da alcuni concorrenti, riapparse a fine agosto sul mercato”.
Il gruppo ha sottolineato che l’andamento del trimestre mostra in ogni caso “i primi effetti positivi” del nuovo approccio commerciale avviato nello scorso giugno al termine di un semestre che aveva definito “deludente sotto il profilo commerciale”.
Iliad ha confermato gli obiettivi strategici tra cui un saldo Ebitda/investimenti in Francia di circa 1 miliardo di euro a partire dal 2020 e un margine di Ebitda Francia in aumento nel 2018 e superiore al 40% nel 2020. Per l’Italia ribadito il target di un equilibrio in termini di Ebitda con una quota del mercato sotto il 10%.