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Borsa, il terremoto elettorale pesa sui mercati: crolla Parigi, scivola Milano. S’impenna lo spread, cade l’euro

Tutte in rosso le Borse europee, con Parigi che perde oltre il 2% dopo la convocazione di elezioni anticipate. Perdite intorno all’1% anche a Francoforte, Milano e Madrid. Lo spread sale a quota 140 punti base, l’euro s’indebolisce. Sono le conseguenze delle elezioni europee

Borsa, il terremoto elettorale pesa sui mercati: crolla Parigi, scivola Milano. S’impenna lo spread, cade l’euro

Da terremoto politico a terremoto finanziario. Sono tutte in rosso le Borse europee, mentre l’euro viaggia in calo e lo spread sale. Sono le prime conseguenze delle elezioni europee che si abbattono sui mercati, colpendo particolarmente duro la Francia e le sue banche, dopo la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di indire elezioni parlamentari anticipate in virtù della debacle elettorale e della vittoria dell’estrema destra transalpina.

Euro in calo, si impennano spread e titoli di stato

Cade l’euro, che si muove a quota 1,0758 sul dollaro, ai minimi da un mese, e a 84,53 pence sulla sterlina, e ai minimi da 21 mesi.

Lo spread tra Btp e bund si impenna a quota 139 punti base contro i 134 di venerdì, con il rendimento sul decennale italiano benchmark che sale al 4,04% dal 3,96 della vigilia. 

Anche i prezzi delle obbligazioni francesi scivolano, spingendo i rendimenti ai massimi da due settimane, con il tasso sull’Oat a 10 anni che sale al 3,17% dopo il boom registrato dall’estrema destra di Marine Le Pen che in Francia è diventata il primo partito con il 31,4%, doppiando la lista di Macron (14,6%). 

“Il contesto europeo appare fragile e con l’incertezza sui futuri governi di Francia, Germania e Belgio. Da vedere anche quali scelte di posizionamento verranno fatte da Giorgia Meloni che dovrà decidere se rimanere all’interno di coalizioni di destra all’opposizione rispetto all’attuale maggioranza che esprime la Commissione Europea oppure supportare con i propri parlamentari il rinnovo della Commissione”, commentano gli esperti di Intermonte, secondo cui sono tre le questioni al centro dell’attenzione nel prossimo futuro: il possibile “forte annacquamento” delle politiche di transizione ecologica che potrebbe portare ad una revisione delle regole sul settore real estate, automotive, efficienza energetica; “un’accelerazione degli investimenti nel comparto difesa seppur in un contesto di minore supporto per l’Ucraina e maggiormente votato alla protezione e difesa del territorio Ue”; un futuro atteggiamento “maggiormente protezionista” sui temi Antitrust anche se servirà attendere la composizione della nuova Commissione Ue.

Borsa europa in netto calo, Parigi sprofonda zavorrata dalle banche

Nonostante i partiti europeisti siano riusciti a mantenere la maggioranza del parlamento Ue, i risultati positivi delle forze di estrema destra nei principali paesi europei preoccupano i mercati.

In questo contesto, lo Stoxx 600 cede lo 0,79%, trascinato al ribasso dal comparto bancario, in particolare da quello francese. Parigi è di gran lunga la peggior Borsa del vecchio continente con un calo superiore al 2%. La sconfitta del partito di Emmanuel Macron e la decisione del presidente francese di sciogliere le camere del Parlamento, convocando elezioni anticipate il prossimo 30 giugno, pesa soprattutto sui titoli delle grandi banche francesi: Bnp Paribas cede il 5,26%, dopo essere arrivata a perdere l’8% nelle prime battute. Forti ribassi anche per Crédit Agricole, -4,14%, e Societe Generale, -7,25%.

In rosso gli altri listini: Francoforte segna -0,97% dopo il boom dei cristiano-democratici prima forza politica del Paese con il 30% dei voti e il sorpasso dell’estrema destra di Afd (16%) ai danni della Spd, con il partito del cancelliere Olaf Scholz sprofondato al 14%. 

A Madrid (-0,93%) il partito popolare di centrodestra (34,2%) batte il partito socialista del premier Pedro Sanchez (30%), mentre Bruxelles cede l’1% dopo le dimissioni del capo del governo belga Alexandre De Croo alla luce dei risultati delle elezioni legislative nazionali che si sono svolte insieme alla consultazione per l’Europarlamento. Tiene Amsterdam (-0,5%) dove l’alleanza dei Laburisti-Verdi guidata da Frans Timmermans ha vinto alle Europe, battendo l’estrema destra di Geert Wilders.

Milano cede l’1%, ma “l’Italia è la più stabile”

La stabilità del governo italiano, emersa dalle urne del voto Ue, e il rafforzamento del sistema bipolare (vista la contestuale crescita dei consensi per il Partito democratico) rappresentano indicazioni “positive per il governo e per il mercato italiano che in passato ha sofferto per la instabilita’ dei governi mentre oggi appare molto probabile che l’attuale coalizione arriverà a fine legislatura”, sottolineano gli analisti di Intermonte all’indomani del voto per il rinnovo del Parlamento europeo. Nonostante ciò anche Milano è colpita dalle vendite, con il Ftse Mib che perde l’1,04% 34.301 punti. 

Sul listino principale sono solo 5 i titoli in positivo. Maglia rosa è Leonardo (+1,28%) con i mercati che caldeggiano sempre di più l’ipotesi di acquisizione della divisione Defence Vehicles di Iveco (-2,13%). A spingere al rialzo il titolo  sono anche le parole del ceo Roberto Cingolani che, in un’intervista a Il Messaggero, ha ribadito la necessità di aggregazioni o joint venture per il settore della difesa europeo. A proposito dell’eventuale operazione su Iveco, Cingolani lo ha definito “uno scenario prematuro”. Si salvano anche le utility: Hera (+0,71%), Italgas (+0,08%) Snam (+0,05%). Tenaris sale dello 0,24%.

In fondo al Ftse Mib si piazza invece Brunello Cucinelli (-2,81%). Pesante Telecom Italia (-2,11%), mentre tra i titoli peggiori ci sono quelli che trattano anche a Parigi: Stm (-2%) e Stellantis (-1,57%). In rosso le banche zavorrate dalle “sorelle” francesi: Banco Bpm (-1,87%), Mediobanca (-1,71%) Intesa Sanpaolo (-1,67%), Unicredit (-0,83%) 

Fuori dal paniere principale, riflettori su Saes Getters +1,65% con l’incremento del corrispettivo dell’offerta pubblica di acquisto totalitaria, promossa da S.G.G. Holding, da 26,3 a 28,0 euro per ciascuna azione Saes Getters.

Petrolio in lieve rialzo

I prezzi del petrolio in lieve rialzo, sostenuti dalle speranze di un aumento della domanda di carburante quest’estate. A frenare la volata c’è però il rafforzamento del dollaro in seguito al ridimensionamento delle aspettative di un imminente taglio dei tassi di interesse statunitensi. Alle 12,20 i futures sul Brent salgono dello lo 0,1%, a 79,7 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense Wti avanzano dello 0,05%, a 75,3 dollari. Poco mosso il prezzo del gas naturale scambiato sulla piattaforma di Amsterdam a 33,1 euro al megawattora.

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