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Borsa, il rimbalzo fallisce. Spread di nuovo ai massimi

Listini depressi e Milano in tensione. Le parole del ministro Tria sul Def non riescono a rassicurare e Piazza Affari torna in rosso a metà mattina – Aumenta la pressione sui Btp a varie scadenze alla vigilia delle aste del Tesoro – Sotto tiro sono ancora le banche – In controtendenza Eni – Fuori dal listino principale vola Astaldi, salgono Trevi e Safilo

Borsa, il rimbalzo fallisce. Spread di nuovo ai massimi

E’ fallito il tentativo iniziale di rimbalzo di Piazza Affari, sotto dello 0,55% a 19.740 punti. Prendono la via del ribasso anche gli altri listini europei: Francoforte (-0,58%), Parigi (-0,36%) e Madrid (-0,17%).

Aumenta intanto la pressione sui titoli del debito. Il Btp a dieci anni tratta a 3,72% di rendimento, da 3,56% di ieri, già record dal febbraio 2014. Lo spread, dopo un tentativo di scendere sotto quota 300 punti base, è rimbalzato a quota 314, ai massimi da cinque anni, con una punta a 317.

Il rendimento sulla scadenza trentennale ha raggiunto stamane il 4% per la prima volta dall’agosto 2014.

Domani riprendono le aste del Tesoro con l’offerta di 6 miliardi di Bot a 12 mesi (analogo quantitativo in scadenza). Sul mercato grigio stamane il nuovo titolo è scambiato a 1,1%, ai valori massimi dal 2013.

Il Tesoro metterà in asta giovedì fino a 6,5 miliardi di euro di obbligazioni governative sulle scadenze 3 anni, sette anni, 15 anni, 30 anni.

L’attenzione resta ovviamente concentrata sulla manovra italiana. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria davanti alla Commissione Bilancio della Camera ha detto di ritenere che le previsioni di crescita indicate nel DEF saranno ampiamente superate, anche se il quadro macroeconomico resta a rischio di deterioramento. Ma il Fondo Monetario, che ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita globale, non ha risparmiato il Bel Paese: la crescita sarà dell’1,2% per il 2018 e di 1% nel 2019, inferiori all’1,5% indicato dal Def. Inoltre, avverte il Fondo, un ulteriore calo delle quotazioni dei titoli di Stato, è il warning, potrebbe peggiorare la dinamica del debito italiano, con possibili ricadute anche su altri Paesi, innescando nuovamente il circolo vizioso tra debito sovrano e banche.

Il petrolio Brent sale dello 0,6% a 84,4 dollari il barile, dal -0,3% di ieri. 

Avanzano a Piazza Affari i petroliferi. Eni è in rialzo dell’1,3%, dopo le novità sulla Libia. La compagnia italiana assumerà il ruolo di operatore leader al posto di Bp. Le attività esplorative, ferme dal 2014 a causa della guerra civile, dovrebbero riprendere nei prossimi mesi. Saipem +1,1%.

L’aumento dei prezzi del petrolio ha anche alimentato timori sul rallentamento della crescita. Bank of America Merrill Lynch dice che in uno scenario in cui i prezzi del Brent superassero la soglia dei 100 dollari, la crescita economica nell’area euro sarebbe depressa, con un calo fino allo 0,5%.

Dopo un timido rialzo iniziale il settore bancario italiano segna un ribasso dello 0,67%. 

Ubi lascia il 2,3%, Bper -3,6%. In rosso anche i Big: Intesa -1,18% e Unicredit -1,5%.

In un report sulle banche europee Jp Morgan consiglia di mantenere gli investimenti nel settore, malgrado la volatilità sull’Italia viste attraenti valutazioni del comparto. Il colosso finanziario Usa ha però tagliato le stime sull’Eps delle banche italiane dell’8% in media a causa dei maggiori costi del funding, più le basse previsioni di crescita degli impieghi e dei ricavi da commissioni. La banca d’affari ha infine ridotto anche le stime sul Nav del 3% per il 2018-20 sulla base di uno spread Btp-Bund di 340 punti entro quest’anno.

 Il broker continua, tuttavia, a credere nelle potenzialità del mercato bancario italiano che potrà beneficiare delle operazioni di vendita degli Npl, del consolidamento settoriale e delle attività di ristrutturazione dei costi e dei business. Tra i preferiti Unicredit (“overweight” con un target price ridotto a 16 da 18 euro). Ridotto il target di Intesa (Neutral a 2,50 da 2,80 euro).

Nel resto del listino da segnalare il rilancio della jv Orizzonte Sistemi Navali tra Leonardo -0,6% e Fincantieri -0,4%. La società guidata da Alessandro Profumo si prepara a stringere un accordo in ambito aeronautico, di natura industriale e commerciale, con la cinese Comac.

Fuori dal paniere principale, Astaldi +12%, Trevi +11%. Safilo +4%.

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