Piazza Affari rialza timidamente la testa a luglio e insieme ai 22mila punti riconquista anche il segno più in un mese difficile per i listini internazionali alle prese con la guerra commerciale tra Usa e Cina e con le sempre più numerose (e forti) frizioni tra le varie potenze mondiali.
Dal punto di vista borsistico luglio può essere descritto come un mese difensivo, in cui le Borse europee hanno cercato, riuscendoci, di limitare i danni dei dazi effettivi e di quelli potenziali – pare scongiurati – sull’auto, in attesa novità più positive, si spera.
BORSA: IL FTSE MIB A LUGLIO
Oltre alla partita internazionale però, ad incidere su Piazza Affari c’è ancora quella tutta interna relativa al nuovo governo. I mercati aspettano di vedere quali e quante saranno le misure realizzate dall’Esecutivo Lega-M5s dopo le costosissime promesse fatte in campagna elettorale. Per il momento però, le rassicurazioni continue del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sembrano aver tranquillizzato gli animi degli investitori, nonostante i principali dati economici non siano troppo incoraggianti: crescita trimestrale in frenata e disoccupazione mensile in rialzo.
Con un colpo di coda nell’ultima seduta, in cui trainata da Leonardo e dalle banche il Ftse Mib ha realizzato un rialzo dell’1,25%, il listino principale è riuscito ad archiviare il mese di luglio in territorio nettamente positivo, guadagnando il 2,7%. Sono lontani i record del 2017, quando gli indici della Borsa milanese galoppavano a più non posso, ma le perdite sembrano finalmente alle spalle: da inizio anno il bilancio parziale parla di un rialzo di circa un punto e mezzo. Fa meglio Francoforte (+4% a luglio), in corsa nell’ultima settimana grazie all’accordo sui dazi tra Donald Trump e Jean Claude Juncker, che ha ridato forza ai titoli automobilistici tedeschi.
BORSA: LUGLIO DA INCORNICIARE PER LEONARDO
Per quanto riguarda la performance dei singoli titoli del listino principale, impossibile non partire da Leonardo. Il colosso guidato da Alessandro Profumo ha chiuso il mese di luglio con un rialzo del 21%, gettandosi alle spalle mesi di forte difficoltà cominciati con il profit warning lanciato nell’autunno del 2017 e proseguiti con la presentazione del piano industriale arrivato a fine gennaio.
A spingere le azioni dell’ex Finmeccanica non solo i conti del primo semestre, ma anche la revisione al rialzo delle stime 2018 su cui ha contribuito in maniera decisiva l’ordine da 3 miliardi relativo alla fornitura al ministero della Difesa del Qatar di 28 elicotteri multiruolo NH90.
Bene anche i petroliferi che in scia alla performance dell’oro nero mettono a segno prestazioni convincenti: +3,5% per Eni, addirittura +13,3% per Saipem.
Tra le Big in rialzo anche Generali (+5,7%), Poste Italiane (+11,1%) e Telecom Italia (+3,4%).
BORSA: IL LUGLIO DELLE BANCHE
In territorio nettamente positivo le banche che nei mesi precedenti avevano pagato a caro prezzo il rialzo dello spread, l’incertezza politica sulla formazione del nuovo governo e i dubbi sulle possibili tendenze euroscettiche che il nostro Paese avrebbe potuto intraprendere (e potrebbe ancora) con la scelta di determinate figure in ruoli chiave.
Tra i titoli del comparto, spicca Mediobanca, che a luglio realizza un rialzo dell’11,58%, seguita da un Ubi Banca (+7,5%) in grande spolvero. Rialzi fotocopia per le due big del settore: Unicredit +6%, Intesa Sanpaolo +5,9%. Le supera Banco Bpm che archivia il mese con un bel +8,2%. Fuori dal Ftse Mib occorre poi segnalare le performance di Banca Carige (+8,5%), nonostante la lotta interna sulla governance e il faro della Bce, e Monte dei Paschi, che in attesa della sua semestrale ha guadagnato il 7,8%.
BORSA: LA GALASSIA AGNELLI IN DIFFICOLTà, MA CR7 FA VOLARE LA JUVE
Le leggi del mercato non si fermano davanti a nulla e il mese più duro e più doloroso per la galassia Agnelli si chiude in territorio negativo. La morte di Sergio Marchionne e gli improvvisi cambi ai vertici delle società del Lingotto hanno penalizzato la performance delle loro azioni che chiudono il bilancio mensile in rosso.
La peggiore è per forza di cose Fiat Chrysler che al 31 luglio segna -10,6%. Sulla performance del titolo ha pesato in maniera determinante il crollo dello scorso 25 luglio (-15,5%) seguito alla pubblicazione dei conti e alla revisione della guidance sui ricavi netti e sull’ebitda adjusted del 2018. Provano invece a limitare i danni Ferrari (-2,3%) – che oggi però dovrà affrontare l’importante appuntamento della semestrale – ed Exor (-2,4%). In netta controtendenza le azioni Cnh, che nonostante il lutto e le difficoltà riesce a mettere a segno un bel +10,3%).
Discorso a parte per la Juventus. Il sogno CR7 è diventato realtà e la Borsa continua a festeggiare l’approdo a Torino del cinque volte pallone d’oro che ha già cominciato ad allenarsi con la maglia bianconera. Le speranze della vigilia, le indiscrezioni, la spasmodica ricerca di novità dei giornali, l’annuncio ufficiale, giorni in cui le azioni della Juve hanno realizzato rialzi cu rialzi che hanno permesso al titolo di chiudere il mese di luglio in rally: +32,2%.