Piazza Affari realizza la miglior performance d’Europa e vola sopra quota 25mila punti, un livello che il Ftse Mib non vedeva dal 3 ottobre del 2008. A fine giornata l’indice delle blue chip segna +1,02% a 25.120 punti trainato dal rally di Ubi Banca, Banco Bpm e Nexi. Da inizio anno, nonostante le fortissime difficoltà dovute al Coronavirus, il rialzo è dell’8,25%.
LE PREVISIONI DI NOMURA
Gli investitori decidono di ignorare le previsioni fosche di Nomura sull’Italia che per il 2020 parla addirittura di recessione: «Considerando il basso tasso di crescita con cui l’Italia sta iniziando quest’anno, ci aspettiamo ora che il Paese entri in recessione nel 2020, con una crescita di -0,1% su base annua, ben al di sotto dell’attuale stima del Governo dello 0,6%», scrive Nomura nel suo scenario base contenuto in un rapporto dedicato all’impatto economico globale del coronavirus. Immediata la replica del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri secondo cui «È ancora prematuro» fare una stima dell’impatto del coronavirus sull’economia italiana, «aspettiamo di monitorare gli sviluppi dell’economia cinese, lavoriamo» su questo, «ma monitoriamo gli effetti economici sui vari settori per individuare eventualmente misure specifiche a singoli ambiti». Così il ministro dell’economia Roberto Gualtieri rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse già una stima degli effetti dell’emergenza sull’economia italiana.
LE BORSE EUROPEE
Nonostante la mancanza di input di Wall Street, chiusa per il Presidents’ Day, chiudono la seduta in positivo anche le altre Borse europee fiduciose sulle novità arrivate dalla Cina. La banca centrale cinese ha immesso liquidità con una linea di credito a un anno da 200 miliardi di yuan (Mlf) al tasso del 3,15%, ribassato dal precedente 3,25%, al fine di allentare le pressioni sulle imprese provate dagli effetti dell’epidemia del coronavirus. La Pboc ha provveduto oggi anche ad effettuare una iniezione di liquidità sui mercati da 100 miliardi di yuan, nel giorno della scadenza di 1.000 miliardi di yuan di reverse repo, drenando quindi la cifra di 900 miliardi.
Le nuove misure, volte a stimolare l’economia locale, fanno ben sperare i listini del vecchio continente che registrano tutti performance sopra la parità: oltre a Milano, salgono Francoforte (+0,29%), Parigi (0,31%) trainata da Alstom (+3,5%), Madrid (0,52%), Londra (0,35%).
A MILANO VOLANO LE BANCHE
Ubi Banca (+5,5%), Banco Bpm (+5,4%) e Bper (+3,3%), ritenute a ragione protagoniste delle future aggregazioni bancarie, dominano la seduta, spingendo al rialzo l’indice di settore (Ftse Italia Banche +1,82%). La banca guidata da Victor Massiah ha presentato oggi il nuovo piano industriale sorprendendo in positivo il mercato per target utili (665 milioni fine piano rispetto ai 353 milioni al netto delle poste non ricorrenti del 2019). L’istituto prevede però oltre 2mila esuberi al 2022 e la chiusura di 175 filiali, decisioni che comporteranno un calo dei costi operativi dell’1,9%.
In forte rialzo anche Nexi (+3,87%) che continua a beneficiare dei rumors sulle possibili nozze con Sia. Non solo: Citigroup ha rivisto al rialzo il target price sul titolo, portandolo da 13,7 a 20 euro, con conferma di raccomandazione Buy. Spicca Pirelli (+4,4%) in attesa del nuovo piano industriale che sarà presentato mercoledì 19 febbraio.
I TITOLI PEGGIORI DEL FTSE MIB
In fondo al listino principale si piazza Stmicroelectronics (-2,66%) seguita da Leonardo (-0,87%). A pesare i timori sui nuovi dazi Usa che dovrebbero scattare a marzo. Negative anche Campari (-0,56%) e Azimut (-0,54%).
TITOLI IN EVIDENZA
Fuori dal Ftse Mib vola la Lazio (+11,48%), che dopo aver battuto l’Inter lancia apertamente la sfida alla Juventus per la corsa scudetto. In forte rialzo anche Interpump (+8,28%) che oggi ha presentato i conti, Risanamento (9,65%) e Illimity Bank (+5,77%). In profondo rosso ePrice (-9,2%), che ha archiviato con ricavi in ribasso del 20,6% a a 130,57 milioni di euro e un risultato finale negativo per quasi 41 milioni di euro.
SPREAD, PETROLIO, EURO
Passando al mercato obbligazionario, lo spread scende a 130 punti (-3,83%), mentre il rendimento sul decennale si attesta a quota 0,902%. Poco mosso l’euro-dollaro, con il cross che segna 1,083118 punti, ai livelli minimi dall’aprile 2017. Petrolio stabile con il Brent aprile a 57,2 dollari al barile e il Wti marzo a 52,2 dollari al barile.