Il risiko bancario spinge la Borsa italiana a consolidare i nuovi massimi: +0,32%, sopra quota 25.200 punti. Il rally non coinvolge gli altri mercati, frenati dall’andamento contrastante delle economie, specie in Asia. A peggiorare il quadro, però, è soprattutto il crollo dello Zew: l’indice sulle attese economiche è crollato da 26,7 a 8,5, assai peggio delle stime della vigilia (21,5). Francoforte, la Borsa peggiore, lascia sul terreno, lo 0,6%.
I riflettori sono concentrati sulla risposta del mercato all’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo (+2,3%) su Ubi Banca, schizzata su del 22%, a 4,28 euro. L’Ops (Offerta Pubblica di Scambio) volontaria e totalitaria prevede che per ogni 10 azioni di Ubi Banca vengano corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione. Sulla base del prezzo ufficiale di venerdì 14 febbraio a 2,502 euro ogni azione, Ubi Banca viene valutata 4,254 euro, poco meno dell’ultimo prezzo sul listino.
L’operazione coinvolge altri soggetti: Bper Banca, in calo del 7,5%, ha sottoscritto con Intesa un contratto che prevede, in caso di successo dell’offerta su Ubi Banca, l’acquisto di un ramo d’azienda composto da circa 1,2 milioni di clienti distribuiti su 400/500 filiali bancarie del Nord Italia; UnipolSai (-0,6%) rileverà invece i rami d’azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita, partecipate da Ubi Banca.
Tutte su le banche, a partire da Banco Bpm (+8,5%), potenziale altra preda, e, Banca Popolare di Sondrio (+8,4%). In ascesa anche Banca Monte Paschi (+3,5%). Unicredit +0,3%.
Nel resto del listino, il warning lanciato da Apple sui business con la Cina si riflette invece sulle quotazioni di Stm (-3%).
Il petrolio tipo Brent è in ribasso dell’1,5%, a 57 dollari, dopo cinque giorni consecutivi di rialzo. Saipem -1,02%, Eni -0,92%.
Le immatricolazioni auto nei Paesi dell’Unione Europea e dell’area Efta più la Gran Bretagna sono scese a gennaio del 7,4% su base annua a 1,135 milioni di vetture, secondo i dati diffusi da Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee. In calo Fiat Chrysler (-1%), Brembo (-0,7%) e Pirelli (-1%).