Mentre le altre Borse europee tirano un sospiro di sollievo per il risultato delle elezioni, in cui le forze politiche tradizionali e moderate sono riuscite a contenere l’ascesa sovranista, a Piazza Affari la scena è tutta per Fiat Chrysler. L’ipotesi di una futura aggregazione con i francesi di Renault oscura le preoccupazioni degli investitori per il boom della Lega e trascina in rialzo il Ftse Mib.
Milano si attesta a 20.494 punti, segnando +0,58% come Madrid. Parigi e Francoforte riducono i guadagni dell’apertura, salendo rispettivamente dello 0,2% e dello 0,46%. Londra chiusa per festività.
“I mercati hanno accolto “in modo rilassato e con sollievo” i risultati delle elezioni europee commenta Luca Tobagi, Investiment Strategist di Invesco. “L’impressione generale che viene dai mercati – continua – sembra comunque indicare che in qualche modo sulla finanza italiana si troverà un accordo con l’Ue che non metta troppo sotto stress l’Italia e che non comprometta la reputazione delle istituzioni europee”. Per questo motivo, secondo l’esperto di Invesco, “se la percezione del rischio politico sull’Italia resta, il mercato non sta prezzando un deterioramento dello scenario in tempi brevi”.
In Italia il titolo Fca, che ha avviato le contrattazioni in rialzo del 19%, a metà giornata guadagna il 12,06% in scia alla lettera non vincolante inviata ai vertici di Renault (+15,2% a Parigi), con la quale il gruppo italoamericano ha proposto una fusione al 50% delle rispettive attività. Se l’operazione andrà in porto nascerà un colosso automobilistico con un giro d’affari di 170 miliardi di euro. Ma gli investitori non festeggiano solo perché le possibili nozze franco-italiane rivoluzionerebbero il mercato dell’auto europeo, ma anche e soprattutto per il ricco dividendo che potrebbe arrivare nelle loro tasche, dato che per attenuare la disparità dei valori sul mercato azionario, gli azionisti di Fca riceverebbero una cedola di 2,5 miliardi di euro.
La pioggia di acquisti su Fca innesca un circolo virtuoso che coinvolge anche Exor che sale del 6,3% a 60,12 euro. In positivo anche Cnh (+0,2%) e Ferrari (+0,3%). Timida la Juventus, in ribasso del 0,9%.
A Milano viaggiano col segno più anche Atlantia (+2,2%) e Unipolsai (+0,83%) che prosegue la scia di rialzi cominciata la scorsa settimana.
Giornata debole per i titoli bancari, con l’indice di settore in ribasso dello 0,5%. Nel comparto la peggiore è Unicredit (-1,27%). Seguita da Bper (-1,24%). -0,4% per Banco Bpm, si salva Intesa Sanpaolo (+0,2%).
In fondo al Ftse mib c’è Tenaris (-1,27%). Fuori dal listino principale si mette in luce Renergetica (+11,4%), che ha firmato un accordo con EOS Investment Management Group secondo cui Renergetica svilupperà una pipeline di autorizzazioni per impianti fotovoltaici a terra su tutto il territorio italiano. La potenza complessiva da raggiunere sarà pari a 110 MW, con possibilità da parte di EOS IM Group di acquistare ulteriori progetti, fino ad un massimo di 250 MW.
Passando al mercato valutario, l’andamento odierno rispecchia il sentiment generale dopo le europee, con l’euro che si stabilizza poco sotto quota 1,12 dollari. In altalena il petrolio con il Brent in rialzo dello 0,3% a 68,89 dollari al barile e il Wti in ribasso dello 0,5% a 58,38 dollari. In lieve rialzo lo spread, che sale a 270 punti base, ma evita le pericolose impennate previste da alcuni analisti alla vigilia. Su anche il rendimento decennale che a metà giornata arriva al 2,577%.