GIORNATA ORSO SU TUTTI I LISTINI. SI SALVANO SOLO GENERALI E CNH
Dal Portogallo all’Argentina passando per l’Ucraina. Non mancano le ragioni per spiegare una giornata di turbolenza all’insegna dell’Orso ad ogni latitudine. Per giunta, la caduta dell’inflazione nell’area euro ha gettato una luce sinistra sulle prospettive di Eurolandia.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib perde l’1,5%. Arretrano anche tutte le principali Borse dell’Europa: Londra -0,5%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,7%, Madrid -2,2%. Scenario analogo, presumibilmente per gli stessi motivi, a Wall Street: indice Dow Jones -1%, indice S&P500 -1,2% ed indice Nasdaq -1,5%. La Borsa di Buenos Aires cade e perde il 7% dopo che Standard&Poor’s ha dichiarato l’Argentina in default.
Al rendimento del Btp a 10 anni è invariato rispetto alla chiusura, variazione modestissima anche per il Bund. L’euro arretra di poco rispetto al dollaro a 1,338 da 1,339 della chiusura, minimo degli ultimi 9 mesi. Prosegue, per il quarto giorno consecutivo, la discesa del prezzo del petrolio, il future del greggio tipo Wti tratta a 99,5 dollari il barile: luglio, un mese terribile per quanto riguarda gli eventi geo strategici, sta per chiudersi con una perdita del 4,5%. Al contrario continua a regnare una calma inquietante sul fronte del mercato del debito.
Pesa sul settore bancario il tonfo di Banco Espirito Santo -38% crollata a Lisbona dopo aver annunciato una perdita semestrale di 3,5 miliardi di euro. A Piazza Affari scendono Unicredit -3%, Intesa -2,9%, Ubi Banca -2,7%, Mediobanca -2,8%, MontePaschi -2,5%. UnipolSai perde il 4%.
Tra i pochi titoli in terreno positivo Generali +2% dopo aver annunciato di aver chiuso il primo semestre con un risultato operativo in rialzo del 9,5%. Nell’industria sorprende in positivo Cnh Industrial +3,7%, gira in rialzo dopo aver sorpreso o meglio spiazzato le attese del mercato. Giù al contrario Fiat -2,7%, Pirelli -1,5%. Finmeccanica -1,5%.
Nel giorno dei conti Enel è in ribasso dello 0,2%. L’utility ha comunicato stamattina i dati del trimestre ed una riorganizzazione delle attività in America Latina. Eni è in calo dell’1,5%. La major ha chiuso il secondo trimestre 2014 con dati in forte crescita ma sotto le aspettative. Telecom Italia perde il 3,2% e Mediaset il 2,8%.