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Borsa: giornata di realizzi, brilla Stm

Mattinata in calo per Piazza Affari, in linea con gli altri mercati europei a poche ore dalla conferenza stampa di Mario Draghi. I titoli bancari sono deboli anche oggi. A Milano l’indice Ftse Mib arretra di poco meno di mezzo punto, attorno a quota 20.700. Deboli anche gli altri mercati: Parigi e Francoforte perdono lo 0,2%, peggio Madrid (-0,7%). Londra lascia sul terreno lo 0,5%.

Scarni i movimenti sul mercato obbligazionario. Il Bund è fermo allo 0,35%, lo spread viaggia attorno a 196 pb.

In asta il Tesoro ha assegnato tutti i 5,25 miliardi di euro di Btp a 5 anni (quinta tranche con scadenza aprile 2022) e 10 anni (settima tranche con scadenza giugno 2027). Il rendimento medio del quinquennale è rimasto fermo all’1,04%, mentre il tasso del decennale è leggermente salito al 2,29% dal 2,25% dell’asta di marzo. Assegnati anche Ccteu (ottobre 2024) con un rendimento dello 0,93% per l’importo massimo di 3,5 miliardi. Assegnati in tutto 8,75 miliardi a fronte di una domanda che superato i 12 miliardi.

Il dollaro è quasi invariato a 1,091 di ieri sera così come l’oro poco mosso a 1.265 dollari.

Il petrolio Brent è in calo dello 0,5% a 51,6 dollari. Tenaris sale dello 0,5% dopo aver chiuso il primo trimestre 2017 con un utile netto di 206 milioni di dollari, in forte crescita rispetto ai 28 milioni registrati nel primo trimestre 2016. Saipem -0,9%, Eni -0,8%.

Dopo il boom di ieri (+9%) si assesta Fiat Chrysler (-1,7%). Goldman Sachs ha alzato il target price a 21,6 dollari da 21,3 dollari e conferma il giudizio Buy. Al contrario, Morgan Stanley abbassa il target price a 14 dollari da 15 dollari e conferma il giudizio Overweight. In calo anche Cnh Industrial (-0,8%).

Sale invece Stm (+1,8%) che ha annunciato i dati stanotte: il gruppo dei semiconduttori ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 108 milioni di dollari, pari a un miglioramento anno su anno di 149 milioni di dollari.

Rallenta Leonardo (-1,8%), declassata da Goldman Sachs a Neutral da Buy.

Invariata Generali mentre è in corso a Trieste l’assemblea di bilancio. La compagnia è ben posizionata per raggiungere i target 2018, con un progresso solido a livello di cassa, dividendi e Roe. Parola dell’ad Donnet, che ha dato appuntamento all’11 maggio, quando verranno presentati i dettagli sulla strategia nell’asset management. Il titolo in Borsa “è sottovalutato”, ha osservato l’ad, ricordando che dall’investor day di novembre l’azione ha guadagnato il 30%, meglio dell’indice del settore assicurativo, “ma il prezzo non riflette ancora tutto il potenziale di Generali. Dobbiamo colmare la distanza con le valutazioni dei nostri competitori, proveremo al mercato la nostra capacità di raggiungere tutti gli obiettivi”.

“Non sono in corso progetti con Axa per una fusione” ha detto il presidente di Generali, Gabriele Galateri, rispondendo agli azionisti in assemblea, aggiungendo che da Intesa Sanpaolo il gruppo “non ha mai avuto alcuna proposta”. Galateri, sempre in risposta ai soci, ha detto che le Generali riescono “a fare concorrenza ad Axa e non hanno mai avuto progetti bloccati o non bloccati” con il gruppo francese. Quanto all’ipotesi che il management prenda ordini da Mediobanca o dal suo ad Alberto Nagel, il presidente di Generali ha risposto: “Non credo e l’ad vi dirà la stessa cosa”.

Deboli le banche (Eurostoxx di settore -1%). Pesa il -3,5% di Deutsche Bank, che ha pubblicato risultati deludenti sul fronte dei ricavi. Arretrano Unicredit (-2%) e Banco Bpm (-2,2%). Debole anche Intesa (-0,4%), oggi in assemblea.

“Non esiste un piano B portato avanti da noi” su Alitalia, ha sottolineato l’ad dell’istituto, Carlo Messina. “Non compete a noi farlo – ha aggiunto a proposito di un piano alternativo – Noi siamo una banca, un’azienda che si occupa di credito, non di aerei”.

Nel risparmio gestito Mediolanum arretra dello 0,9%, Azimut -0,22%. In forte ascesa a marzo la raccolta del risparmio gestito, positiva per 10,1 miliardi di euro, dopo i +7,45 miliardi di euro di febbraio e +4,6 miliardi di gennaio, per un totale di 22,1 miliardi da inizio anno.

La miglior blue chip è Atlantia (+1,5%): oggi il consiglio di amministrazione dovrebbe discutere della cessione del 15% di Autostrade per l’Italia ad un fondo di investimento di Allianz.

Tra gli editoriali debole Mondadori (-0,5%): la presidente, Marina Berlusconi, dice in un’intervista a Il Corriere della Sera che l’azienda “cresce per il terzo anno consecutivo e le previsioni per quest’anno sono ancora migliori”.

L’Espresso +1%: la società editoriale ha chiuso il primo trimestre con un utile analogo a quello di un anno fa.

Ancora su la Juventus (+4%).

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Categories: Finanza e Mercati