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Borsa: Generali frena, brilla Mediobanca

Improvviso cambio di rotta a Piazza Affari. Generali, dopo un nuovo rialzo in apertura, passa in negativo, segnando nuovi minimi in ribasso dell’1,4%.

Il mercato è oggi meno convinto che sia in arrivo una offerta robusta da parte di Intesa Sanpaolo (-2,44%) ha ufficializzato che guarda ad una possibile combinazione industriale con la compagnia triestina. Così gli investitori concentrano la propria attenzione e acquistano i titoli di Mediobanca (+2,93%) nell’ipotesi che voglia crearsi una posizione forte nel capitale del primo azionista di Generali.

“Se l’obiettivo di Intesa è difendere un asse italiano, continuiamo a pensare che il modo più semplice sia l’acquisizione del controllo di Mediobanca e cercare successivamente di creare un patto di sindacato su più del 20% del capitale di Generali”, sottolinea Enrico Esposti di Banca Akros nella nota odierna, calcolando che Mediobanca ha in carico le azioni Generali a 15,25 euro.

Ancora più vivace Unicredit (+5,75%), nel mirino degli investitori in qualità di primo socio di piazzetta Cuccia, particolarmente vulnerabile a pochi giorni dall’aumento di capitale.

Dopo il comunicato con cui l’istituto guidato da Carlo Messina ha confermato che sta valutando “l’opportunità di una combinazione industriale” con la compagnia, si attende ora l’incontro dei vertici in Consob. In giornata è previsto il Cda di Generali convocato per le dimissioni imposte al direttor generale Alberto Minali, che sarà sostituito da Luigi Libelli.

Le altre Borse europee, nonostante l’indice tedesco della fiducia, l’Ifo, sia risultato inferiore alle previsioni, sono più brillanti. L’indice Ftse Mib sale dello 0,3% circa oltre quota 19.500. Assai meglio Parigi, Londra e Madrid con rialzi attorno al punto percentuale. Londra +0,2%.

Vendite anche sui titoli di Stato. Il rendimento del Bund decennale tedesco sale a 0,435%, massimo da 12 mesi. Btp 10 anni a 2,05%.

Il dollaro si è leggermente rafforzato e stamattina è scambiato a 1,072 da 1,073 di ieri sera. 

Petrolio poco mosso con il Brent scambiato a 55,2 dollari al barile (-0,6%) in attesa dei dati sulle scorte Usa.

Oro in calo per il secondo giorno di fila grazie al ritorno della propensione al rischio: la quotazione è 1.203 dollari l’oncia (-0,4%). 

Resta sotto i riflettori anche Fiat Chrysler (+1,9%) ancora sotto l’effetto dell’impegno di Trump a offrire incentivi fiscali alle aziende automobilistiche che investono e assumono in Usa. Domani Fca rilascerà la trimestrale, così come StM (+1,5%).

Tra gli industriali bene anche Prysmian (+1,6%) al nuovo massimo storico. Leonardo +1,5%. Nel resto del listino positive le altre banche: Banco Bpm +0,6%, Pop. Emilia +0,8% e Ubi +2%.

Deboli le utilities. Snam -0,8%: Hsbc ha abbassato la raccomandazione a Hold da Buy. Il target price è stato alzato a 4,1 euro da 4,0 euro. Enel -0,7% e Terna -1,3% dopo la firma per il rinnovo del contratto elettrici.

Nel lusso Moncler sale dell’1% e si porta sui massimi da agosto 2015 a 18,25 euro dopo l’ennesima promozione da parte dei broker: Citigroup ha alzato il prezzo obiettivo a 20,9 euro da 17,1 euro, confermando la raccomandazione Buy. 

Yoox -4,6%: Exane ha tagliato la raccomandazione a Underperform da Neutral e ha ridotto il target price a 20 euro da 27 euro. Ferragamo-0,7%.

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