In questa fase, chi è attivo sui mercati può “dividere gli investimenti in quattro aree”, ciascuna delle quali corrisponde a un trend o a un controtrend confermato o innescato dalla pandemia di coronavirus. L’indicazione arriva da Alessandro Fugnoli, strategist della società d’investimento Kairos, ed è contenuto nell’ultimo articolo della rubrica “Il Rosso e il Nero”.
1) TECNOLOGIA
Nel dettaglio, la prima area è quella della tecnologia, settore che dal contagio “esce confermato ed è da rafforzare”, scrive Fugnoli, riferendosi non solo al boom della televisione a pagamento in tempi di quarantena, ma anche (e soprattutto) alle “spese per la difesa dall’esterno e quelle per la sorveglianza interna, oggi con fini sanitari e domani chissà”.
2) AUTO E PETROLIO
Nella seconda area, Fugnoli inserisce due controtrend “potenzialmente e tatticamente positivi”, ossia l’auto e il petrolio, “in cui mantenere un presidio molto limitato e di carattere speculativo purché si tratti di società patrimonialmente forti”. In particolare, “le auto potrebbero ora vivere una nuova stagione, grazie al virus, come alternativa di salute rispetto ai pericolosissimi trasporti di massa”. Quanto al petrolio, nonostante il recente crollo storico, secondo Fugnoli avrà dal virus qualche beneficio, visto che “ci saranno per qualche tempo meno soldi per stimolare la green economy, che risulterà ancora più costosa se paragonata a un petrolio a basso prezzo”.
3) GREEN ECONOMY
Tuttavia, la terza area di cui parla Fugnoli è proprio quella dei “titoli della green economy”, che sono “da mantenere strategicamente” nonostante la frenata imposta dal Covid-19, perché la lotta al cambiamento climatico, una volta superata la fase più acuta della pandemia, “sarà al centro della nuova fase di ricostruzione finanziata da investimenti pubblici, soprattutto in Europa”.
4) I TITOLI PERDENTI
Infine, la quarta area è quella dei titoli “perdenti, da liquidare o da considerare più avanti quando la selezione naturale li avrà sfoltiti e fatti scendere ulteriormente di prezzo – conclude Fugnoli – Il momento, per chi vorrà vendere, arriverà eventualmente a fine maggio. Lì si vedrà se il ritorno graduale alla normalità sarà stato prematuro”.