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Borsa, frenata e ripartenza (+2%)

Situazione ormai stabile a Piazza Affari, ma in campo internazionale le Borse rimane tesa – Gli investitori si rifugiano nell’oro e il prezzo del metallo schizza – C’è ancora attesa per i dettagli sul piano di salvataggio della Grecia.

Borsa, frenata e ripartenza (+2%)

La Borsa di Milano continua la seduta in territorio positivo e, dopo aver perso forza nel pomeriggio si riporta in rialzo sopra il 2 per cento. Dopo un’accelerazione nella mattinata fino al 2,18% toccando il massimo a 18.975,61 punti, il Ftse Mib ha perso forza nel primo pomeriggio viaggiando attorno alla parità per poi riprendere quota verso le 16. Sull’Italia la situazione si è al momento stabilizzata, complici i segnali di coesione politica sulla manovra che si avvia a una veloce approvazione e l’intervento all’Abi di Mario Draghi, governatore di Bankitalia e presidente designato della Bce, che ha confermato i propri giudizi positivi sul settore bancdario (le banche italiane restano solide e gli istituti al vaglio degli stress test europei che saranno resi noti venerdì hanno un Core tier 1 mediamente dell’8,6%).

Ma la situazione internazionale resta tesa (le altre Borse viaggiano contrastate intorni alla parità) e sui listini permane l’incertezza, che si riflette sulle quotazioni dell’oro, bene rifugio per eccellenza, che a New York ha raggiunto il nuovo record di 1.579,7 dollari l’oncia. Il mercato è ancora in attesa dei dettagli sul piano di salvataggio del debito greco. Il Financial Times riporta in esclusiva, citando fonti interne all’Eurogruppo, che la Grecia potrebbe presto ricomprare parte del suo debito a un prezzo ridotto, circa la meta’ rispetto al suo valore nominale. Una misura che sarebbe necessaria per evitare che Atene sprofondi sotto il proprio debito che i Paesi sarebbero pronti a portare avanti sopportando un declassamento del debito greco a “parziale default nel pagamento”.

I fondi necessari arriverebbero dal fondo di stabilita’ europeo (Efsf), perquesto ilsecondo pacchetto di aiuti per Atene sarebbe più consistente di quanto previsto inizialmente – fino a 115 miliardi di euro. Nel frattempo l’atteso vertice straoordinario di venerdì dell’Eurogruppo non è ancora in agenda ufficialmente. Il portavoce del presidente della Ue Herman van Rompuy ha ribadito che un vertice straordinario dei leader della zona dell’euro “non è escluso, ma non è ancora deciso”. Per il portavoce del governo tedesco, Sabine Heimbach, al momento i leader della zona euro non hanno in programma una riunione straordinaria per venerdì prossimo, mentre la Francia, tramite il portavoce Valerie Pecresse, si dice favorevole al vertice.

Un’ipotesi, quella del summit straordinario, che è infine stata confermata dalla portavoce della Commissione Ue Pia Ahrenkilde (“fa parte delle cose di cui il presidente della Commissione Ue Barroso discute con il presidente del Consiglio van Rompuy” ha detto) che però ha precisato che la decisione finalespetta al presidente stabile van Rompuy. I listini hanno però tutti beneficiato dell’apertura positiva di Wall Street: il Dow Jones sale dello 0,30% a 12.486,46 punti, il Nasdaq avanza dello 0,73% a 2.802,40 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,50% a 1.320,27 punti.

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