L’azionario europeo è negativo a fine mattinata nella giornata in cui, con la Brexit, il Regno Unito ufficialmente porrà fine ai suoi 47 anni di adesione alla Ue. Ad incidere sugli umori è però la decisione dell’Oms di dichiarare il coronavirus cinese un’emergenza di portata globale. Dopo i casi in Italia oggi è stata la volta di due malati in Gran Bretagna.
Piazza Affari perde l’1,1% attorno a quota 23.500. Nel quarto trimestre del 2019 il pil è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è rimasto invariato in termini tendenziali. Un dato decisamente sotto le attese degli economisti. Anche nel resto dell’Eurozona la crescita è stata più lenta del previsto negli ultimi tre mesi del 2019: il prodotto interno lordo nei 19 paesi che condividono l’euro è aumentato dello 0,1% su base trimestrale, +1,0% su base annua.
In rosso anche le altre Borse: Parigi – 0,56%. Essilor/Luxottica -1,35%. Equita esamina gli effetti della chiusura dello stabilimento di Donguan in Cina fino al 9 febbraio.
Francoforte -0,4. Madrid cede lo 0,9%. Contrastanti i risultati degli istituti di credito spagnoli: più che raddoppiato, mentre Banco Sabadell crolla di quasi l’11% dopo l’utile in calo nel quarto trimestre.
Londra -0,8% La sterlina continua a rafforzarsi all’indomani della decisione della Banca d’Inghilterra di lasciare invariati i tassi di interesse.
Il titolo Amazon, dopo l’annuncio dei risultati, è un forte crescita negli scambi in Europa con un rialzo dell’8% rispetto alla vigilia.
Obbligazioni sempre ben comprate in ottica di protezione dal rischio. Bund decennale -0,41%, Btp 0,92%, -2 punti base. L’inflazione stimata nell’Eurozona a gennaio è cresciuta dell’1,4%, come le stime, in leggero incremento dal +1,3% precedente.
Il petrolio azzera quasi del tutto il +2% di stamattina, Brent +0,2% a 58,50 dollari il barile. L’Oms ha detto che non è necessario bloccare aerei e trasporti per fermare la diffusione del contagio. L’Arabia Saudita vuole fissare un vertice di emergenza dell’Opec + a febbraio. Eni cede l’1,2%, Saipem -2%.
Sono in rosso tutte le 40 Blue Chips di Milano con l’eccezione di Atlantia +1,7%, Leonardo +3,2% e Amplifon (+0,6%).
Sulle Utility scattano le prese di profitto. Enel -1,5%, arretra dai massimi degli ultimi 20 anni. Hera -1,56%.
Le banche pagano il quadro macro negativo, anche se Goldman Sachs ha rafforzato il giudizio Buy su Unicredit -1,8%, Banco Bpm -3,1% e Ubi Banca -1,8%. Più cauto il giudizio su Banco Bper -2,31%, che resta Neutral.
Nel lusso respira Tod’s +1,5%, che ha chiuso il quarto trimestre 2019 con ricavi in crescita dell’1,7% battendo le attese del mercato. Le vendite dell’intero 2019 sono scese del 2,6% a cambi correnti a 916 milioni, sopra il consensus.
Ancora in ribasso invece Moncler -0,4% come Ferragamo su cui Equita ha tagliato il target price da 18 a 16,80 euro, giudizio Hold confermato.