Pier Francesco Guarguaglini “dichiara in modo categorico di non aver mai creato fondi neri, di non aver mai elargito né dato ordini di elargire somme di denaro a politici e/o partiti”. Così il presidente di Finmeccanica si difende dall’accusa di frode nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti Enav. Il manager ribadisce poi “che Lorenzo Cola non è mai stato il suo braccio destro, come invece riportato da alcuni organi di informazione”. Infine, Guarguaglini “esprime fiducia nell`operato della magistratura, che ha già fatto chiarezza sul caso Digint che non ha visto coinvolto nessun dirigente o manager di Finmeccanica”.
Intanto, a Piazza Affari, il gigante italiano della difesa rimbalza dopo il crollo di ieri (-6,6%). A metà mattina il titolo risale, dopo essere arrivato a guadagnare oltre il 5%.
Quanto alla controllata Selex Sistemi Integrati, anch’essa coinvolta nell’inchiesta per tangenti, il Cda di ieri si è risolto in un nulla di fatto. L’ad Marina Grossi (moglie di Guarguaglini, accusata di frode e corruzione) è rimasta al suo posto, malgrado la richiesta di ‘un passo indietro’ fatta pervenire con una lettera dall’ad del gruppo, Giuseppe Orsi.