Chiusura positiva per Piazza Affari, +0,22%, 23.979 punti, che consolida i guadagni di aprile (+7%), nonostante qualche sbandamento nella seconda parte della seduta, dopo la richiesta di elezioni a giugno da parte del leader 5Stelle Luigi Di Maio. Il clima politico raggela l’obbligazionario: il rendimento del decennale sale all‘1,79%, mentre lo spread con il Bund si allarga a 122.40 punti base, +4,7%. Un ampliamento che lambisce quasi tutti i governativi della zona euro, mentre l’inflazione non decolla. In aprile, l’aumento annuo dei prezzi in Italia, secondo l’Istat, frena allo 0,5%, in netto rallentamento rispetto a marzo (+0,8%) e l’indice nazionale dei prezzi al consumo in Germania resta fermo, mentre quello armonizzato ai parametri Ue mostra un rallentamento inatteso. Al contrario negli Usa, in marzo, l’inflazione segna +2%, target fissato dalla Federal Reserve.
In questo quadro l’euro resta debole sul dollaro, in area 1,2 e contribuisce al rialzo dei listini continentali, nonostante i limitati volumi in vista della festa del primo maggio. Francoforte +0,25%; Parigi +0,68%; Madrid +0,56%. Fuori da Eurolandia: Londra +0,09%; Zurigo +0,5%.
D’altra parte il sentiment dei mercati finanziari rimane improntato all’ottimismo, dopo la volatilità registrata in febbraio, almeno secondo un sondaggio condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor.
Anche Wall Street apre ben intonata e il Dow sale con le ottime trimestrali, in particolare quella di McDonald’s che mostra utili e ricavi superiori alle stime e vendite comparate globali superiori al consensus.
Positivo il petrolio, Brent: +0,53%; 74,18 dollari al barile. In modesto calo l’oro: 35,03 euro al grammo (-0,16%).
In Piazza Affari: sul podio delle big cap oggi c’è Tenaris, +2,37%, dopo il ribasso di venerdì seguito alla trimestrale. La società potrebbe trarre vantaggio dai dazi Usa sui tubi d’acciaio perché vanta una solida base produttiva negli Stati Uniti. In deciso rialzo Poste, +1,68%, che tocca i massimi a 8,106 euro, anche grazie al rialzo di target price (a 9,1 euro) da parte di JP Morgan e alle indiscrezioni per una possibile partnership assicurativa con Generali +1,1%. In luce la moda, con Ferragamo +1,62% e Moncler +1,33%. Nell’industria rialza la testa Leonardo +1,16%.
I titoli peggiori del Ftse Mib sono Fca -2,18%; Mediobanca -0,64%; Atlantia -0,47%; Mediaset -0,33%. Debole Telecom, -0,53%, mentre l’assemblea del 4 maggio si avvicina. Intanto il Fondo Elliott conferma “pieno supporto” ad Amos Genish, e ribadisce che “non c’è alcun piano alternativo” a quello costruito dal manager. Fuori dal listino principale si afferma Salini Impregilo, +5,99%, nella prospettiva di possibili cessioni e quotazione negli Stati Uniti.
Baldanzosa la Juventus, +4,04%, dopo la vittoria sull’Inter e lo scudetto di nuovo più vicino.