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Borsa, Fiat sale in attesa del piano industriale 2014-2018

Aspettando il nuovo piano, corre in Borsa il titolo Fiat, che a circa un’ora dall’apertura guadagna il 2,3%, a 8,77 euro, mettendo a segno il miglior rialzo del Ftse Mib. Ieri le azioni del Lingotto avevano perduto l’1,6%, contro lo 0,65% del settore europeo. Da inizio anno, invece, il guadagno è stato del 45% circa.

Com’è già apparso evidente nel corso delle scorse sedute, gli investitori apprezzano in particolar modo il progetto di scorporo di Alfa Romeo, che dovrebbe essere annunciato oggi a Detroit dall’amministratore delegato Sergio Marchionne. 

Ad Auburn Mills, sobborgo della città dell’auto americana, va infatti in scena fra poche ore il primo “Fca Investors day”, show curato e gestito in prima persona dal manager italo-canadese. Davanti ad almeno 200 analisti, decine di giornalisti e sindacalisti di tre continenti, il ceo svelerà il piano industriale 2014-2018 che dovrà proiettare il gruppo oltre le sei milioni di vetture venute l’anno. 

Oltre allo scorporo dell’Alfa Romeo, dovrebbero arrivare investimenti per 4-5 miliardi di euro in sei nuovi modelli e nell’ammodernamento degli impianti. Marchionne, secondo il Financial Times, dovrebbe annunciare l’obiettivo del raddoppio dei margini in Nord America, un aumento della produzione di modelli Jeep in Sud America e in Cina e lo sviluppo di nuove piccole auto e van in Europa. 

Tra i principali obiettivi figura il raddoppio delle vendite del marchio Jeep a oltre 1,5 milioni di vetture a fine piano dalle 731mila del 2013 grazie all’espansione in Cina (per Automotive News nel giro di due anni saranno tre i modelli Jeep realizzati nel Paese) e in Sud America oltre alla Jeep Renegade, che verrà prodotta a Melfi. La produzione delle nuove Alfa (due Suv, una berlina, una station wagon, un’ammiraglia e una Spider) sarà concentrata in Italia tra Mirafiori, Grugliasco e gli impianti rinnovati di Melfi e Cassino. 

Per finanziare il piano, secondo gli analisti di Fidentis, Marchionne potrebbe annunciare un prestito convertendo (1,5 miliardi di euro) da emettere dopo la quotazione in America, attesa per il quarto trimestre di quest’anno. Difficile che si parli oggi della quotazione di Ferrari e Maserati. 

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Categories: Finanza e Mercati