Sempre in evidenza Fiat: nella settimana che precede il salone di Detroit il titolo parte col piede giusto guadagnando quasi mezzo punto percentuale a metà mattinata a Piazza Affari, a 6,8 euro per azione. L’appuntamento americano sarà l’occasione della prima uscita pubblica di Sergio Marchionne dopo il super deal di Chrysler. Dopo l’euforia iniziale i giudizi del mercato si dividono ora tra i più cauti, che vogliono attendere indicazioni più precise sul piano industriale del Lingotto, e chi promuove comunque la fusione Torino-Detroit.
Gli analisti di KeplerCheuvreux (giudizio reduce con target price a 5 euro), ritengono l’operazione difficilmente sostenibile nel medio-periodo. Al contrario Equita (giudizio buy con target price a 7,9 euro) e Banca Akros (giudizio rivisto da accumulate a buy con target price alzato da 6,2 a 7,5 euro), ritengono che l’accordo sia di per sé un elemento positivo. Per quanto riguarda il mercato, le vendite di auto negli Usa sono cresciute del 6% nell’ultimo mese del 2013, registrando il miglior dicembre dal 2007, ma leggermente sotto le attese.
Nel 2013, intanto, le vendite di veicoli nuovi in Brasile sono scese per la prima volta in dieci anni registrando un calo dello 0,91% a 3,767 milioni di unità. Fiat resta leader di mercato con una quota del 21,34%. Moody’s, intanto, ha confermato il rating ‘B1’ su Chrysler dopo l’acquisizione da parte di Fiat della quota non ancora in suo possesso con outlook stabile.