Dopo alcune difficoltà nel fare prezzo, oggi il titolo Fiat ha aperto la seduta in profondo rosso, arrivando a lasciare sul campo oltre sette punti percentuali. Una perdita che si aggiunge al -1,17% registrato ieri in chiusura.
L’ondata di vendite sulle azioni del Lingotto si spiega in primo luogo con le prese di beneficio dopo la corsa delle precedenti sedute. Nella media dell’ultimo mese il titolo ha ceduto il 9,18%, ma nel semestre ha registrato una crescita di quasi 40 punti percentuali, che salgono fino a oltre 70 se si allarga lo sguardo all’andamento nell’ultimo anno.
Sul crollo di oggi pesano anche i maxi investimenti annunciati ieri dall’amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, durante la presentazione del piano industriale 2014-2018, oltre agli ultimi conti negativi.
A causa anche di alcune partite straordinarie, il primo trimestre del nuovo gruppo Torino-Detroit parte in rosso. Fiat-Chrysler ha chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 319 milioni di euro (utile netto di 31 milioni di euro nel trimestre 2013). A condizionare i conti sono stati l’accordo sui crediti con Uaw siglato da Chrysler il 21 gennaio (315 milioni di euro al netto dell’impatto fiscale) e la svalutazione del bolivar venezuelano, senza le quali il risultato netto sarebbe positivo per 71 milioni (78 milioni).
I ricavi sono cresciuti del 12%, a 22,1 miliardi di euro (contro 19,7 miliardi) . A compensare il calo dell’America Latina (penalizzata dal venir meno degli incentivi fiscali in Brasile e dall’effetto cambio), la crescita degli Stati Uniti (+17%) e dei marchi di lusso che hanno quasi raddoppiato.
