La delegazione guidata dal vice premier cinese Liu He sarà a Washington giovedì per proseguire i colloqui sui dazi. Rientra così, almeno in parte, il timore di una rottura definitiva tra i due colossi dell’economia mondiale. Ma la strada resta in salita. In questa cornice nelle Borse prevale il segno meno, ma con l’eccezione di Piazza Affari +0,1% sotto quota 21.500 grazie alla spinta delle utility, tutte in terreno positivo: Enel +1%, Italgas +1,3%, Terna +1%.
Nel resto d’Europa, Madrid viaggia attorno alla parità. In ribasso di messo punto Francoforte. In marzo, gli ordini di fabbrica in Germania sono saliti meno del previsto, +0,6%, contro il +1,4% stimato dagli economisti. Giù anche Parigi -0,7% e Londra, sotto di un puto percentuale al rientro dal week end lungo. I futures segnalano un’apertura debole oggi a Wall Street, in linea con la tendenza della vigilia.
Da segnalare il nuovo tracollo della lira turca che da inizio anno perde il 14% circa. Ieri sera la commissione suprema per le elezioni ha annunciato di aver accolto il ricorso del partito AK in merito all’esito del voto a Istanbul: il risultato è stato annullato e si andrà di nuovo a votare, il 23 giugno.
Debole anche il petrolio: il Brent perde lo 0,7% a 70,7 dollari il barile.
In attesa delle stime della Commissione Ue sui conti pubblici, lo spread sale attorno a quota 261 a fronte dell’apprezzamento del bund tedesco tornato a -0,01%. Il rendimento del decennale scende a 2,55% da 2,57% di ieri.
Giornata di grandi appuntamenti per le blue chip di Piazza Affari. Sale Ferrari +5% tornata stamane vicino ai massimi dello scorso giugno. La casa di Maranello ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile balzato del 22% a 180 milioni di euro. Aiuta l’aliquota fiscale ridotta al 20% grazie all’accordo fiscale preventivo legato all’agevolazione Patent Box.
Allungano dopo le trimestrali Amplifon +4,8% e Campari +3% che ha registrato nel primo trimestre un Ebit rettificato a 72,4 milioni, con una crescita organica del 15,4% sullo stesso periodo del 2018. Il dato è migliore rispetto ai 66 milioni stimati dal consenso.
Unicredit -0,5%, si prepara a una “potenziale futura” uscita di FinecoBank, positiva dopo un’apertura a -4% dopo voci su una prossima ABB (accelerate book building) per cedere a breve il 10-15% della banca sul 35% oggi detenuto. Stamattina le due società hanno diffuso una nota congiunta. La prima detiene il 35% della seconda. Nel comunicato si afferma che Fineco, dalla separazione, non subirebbe nessun impatto significativo sul profilo di capitale e liquidità, né sulla sua redditività, né ci sarebbero implicazioni sul suo modello di business. Per Unicredit l’operazione avrebbe l’effetto di migliorare il Cet1 di 4 punti.
In lieve rialzo Generali +0,3% oggi in assemblea. Il presente Gabriele Galateri ha escluso che la compagnia partecipi ad un eventuale risiko del settore ma ha aperto ad una stagione di acquisti di piccole- medie assicurazioni.
Consiglio dedicato alla possibile alleanza con la tedesca Prosieben per Mediaset: potrebbe nascere una jv paritetica tra i due gruppi ed un partner finanziario.
Tim +0,6%. L’ex UniCredit Giovanni Ronca è stato nominato nuovo CFO al posto di Piergiorgio Peluso, che resterà in carica fino al 17 giugno, per poi assumere il ruolo di responsabile dei progetti speciali del gruppo, tra cui il dossier sulla rete unica e quello sull’integrazione delle torri con Vodafone.
Al di fuori del FtseMib:
Piaggio +3%. La società ha diffuso i dati relativi al primo trimestre 2019, che mostrano risultati in robusta crescita.
Falck +2,4%, Investe 3,6 milioni di dollari nella realizzazione di un sistema di accumulo dell’energia elettrica da 6,6 MWh, da collegare all’impianto fotovoltaico in esercizio a Middleton, Massachusetts.
