DOCCIA FREDDA SU TOKYO. IL PIL NON DECOLLA
BTP-BUND, ORA L’OBIETTIVO E’ QUOTA 240
L’Abenomics delude, Tokyo perde colpi. Il Pil giapponese cresciuto del 2,6% nell’ultimo trimestre, un punto in meno delle previsioni degli analisti. Immediata la delusione in Borsa: l’indice Nikkei perde più di un punto percentuale. In realtà non mancano le note positive: l’export grazie allo yen debole, cresce del 3%; i consumi, grazie al boom dei listini (+40% circa da inizio anno) salgono dello 0,6%. Ma all’appello manca la “terza gamba”, cioè gli investimenti delle imprese. Pesa il timore dell’aumento delle imposte, già annunciato dal premier: nel 1997 una mossa analoga fece precipitare la crisi.
Partenza positiva, invece, per Shanghai e Hong Kong +1,7%. A questi prezzi, secondo gli analisti, la Borsa cinese è la meno cara del mondo con un rapporto prezzi/utili di solo 8,3 volte, un dato che sta spingendo molti gestori a puntare un chip sulla Cina, nonostante la congiuntura non facile.
WALL STREET SI RASSEGNA: LA FED VERSO LA MINISTRETTA
Wall Street, in frenata, ha archiviato la peggior settimana da giugno: lo Standard & Poor’s 500 ha perduto l’1,1%, il Dow Jones l’1,5%.
I mercati danno ormai per imminente il tapering, ovvero la riduzione dell’intervento della Fed che ha contribuito, dal 2009, ad un aumento del 150% degli indici azionari . Richard Fisher, Sandra Pianalto e lo stesso Charles Evans, colomba dichiarata, hanno anticipato un provvedimento del genere nel prossimo autunno o addirittura per settembre. Intanto i tassi reali hanno già anticipato la mossa: il rendimento dei bond annuali è salito da 1,65% di aprile ad un massimo di 2,75%.
FERRAGOSTO, LA PERIFERIA ALLA RISCOSSA
Continuerà la riscossa della “periferia” sull’Europa “core”? Probabilmente sì, se come pare i gestori Usa, in vista del progressivo cambio di rotta della politica della Fed, continueranno a privilegiare le Borse europee. E, tra queste, i mercati che hanno patito di più la crisi. La settimana corta di Ferragosto sarà scandita da alcuni dati macro che potrebbero confermare la ripresa dell’eurozona: sarà pubblicato il dato sul pil di Francia, Germania, Gran Bretagna e dell’intera area euro.
Potrebbe essere il propellente per accentuare il decupli dei giorni scorsi: listini deboli e tassi reali in lieve ascesa nell’Europa del Nord; Borse vivaci e spread in calo nell’area del mediterraneo.
Si riparte, infatti, da una classifica inedita: Piazza Affari ha chiuso la settimana con un rialzo del 2,4%, seguita da Madrid (+1,8%) e Parigi (+076%). In terreno negativo Francoforte -0,82%.
In questa cornice gli analisti scommettono che lo spread Btp/Bund, scivolato venerdì ad un minimo di 248 punti, potrebbe arretrare fino a quota 220, ovvero ai livelli del luglio 2011, prima della fase acuta della crisi culminata nella lettera della Bce a Roma. Il trend è favorito dalla tenuta del Bund (1,68%, tendenza al rialzo) e dal calo dei rendimenti di Btp (4,1%), Bonos (4,4%) e perfino degli hellenic bond (9,72%, in calo di 22 bp).
Wall Street, in frenata, ha archiviato la peggior settimana da giugno: lo Standard & Poor’s 500 ha perduto l’1,1%, il Dow Jones l’1,5%.
I mercati danno ormai per imminente il tapering , ovvero la riduzione dell’intervento della Fed che ha contribuito, dal 2009, ad un aumento del 150% degli indici azionari .
NEW YORK- MILANO: BANCHE SUPERSTAR
I titoli finanziari stanno per riconquistare la vetta di Wall Street. Il settore “financial” vale, con una capitalizzazione attorno ai 2.400 miliardi, il 16.6 per cento dell’indice S&P 500, preceduto solo dal comparto tecnologia, che vale il 17,5% circa. Ma ad inizio anno il gap era pari al 3,5 per cento. Nel 2007 i “financials” valevano 2,900 miliardi, di gran lunga il comparto più forte della Borsa Usa. Ma nel marzo 2009, nel momento culminante della crisi, l’intero settore valeva solo 510 miliardi, meno della quotazione 2007 di Citigroup e JP Morgan.
Anche in Italia, complice la discesa dei Btp, le banche stanno vivendo una settimana ruggente.
Al primo posto assoluto c’è Unicredit +12%, che ha sorpreso le attese degli analisti con una trimestrale positiva e ha spinto molti broker a rivedere al rialzo target e raccomandazione. Subito dopo troviamo Banca Popolare dell’Emilia +10%, Ubi Banca +9,9%, Mediobanca +9,2% e Intesa +6,3%.
Bene anche le Generali +4,7%.
IL MEGLIO … ED IL PEGGIO DI PIAZZA AFFARI
Non solo banche.
I riflettori sono concentrati su Telecom Italia +7,5% in settimana. Nonostante il pressing delle agenzie di rating il titolo è al centro di rinnovato interesse per il riaccendersi del risiko delle tlc europee. La notizia dell’opa di Carlos Slim sull’olandese KPN in risposta al blitz d Telefonica ha convinto il mercato che l’ex incumbent italiano potrebbe essere il prossimo campo di battaglia per i grandi del settore. Anche perché il premier Enrico Letta si è ben guardato dal prendere impegni su un eventuale intervento pubblico nell’azionariato.
L’accenno alle privatizzazioni ha invece risvegliato il titolo Finmeccanica +6,5%, favorito anche dal rientro di storiche posizioni “short”.
Fanalino di conda della settimana Pirelli -4%, che ha sofferto il mezzo profit warning sulle prospettive del 2013.In calo anche StM -1,7%, su timori di rallentamento della domanda di chip.
Saipem -1,3%, nuova triste puntata dello scandalo tangenti che ha portato il titolo ad essere la peggior blue chip da inizio anno (-45%).
LA BLACK LIST SALE A 35 UNITA’
Cresce la pattuglia degli osservati specali, ovvero delle società inserite nella Black List della Consob, tenue a dare aggiornamenti mensili sulla propria situazione economica e finanziaria. L’elenco comprende ormai 35 società, di cui 4 aggiunte nell’ultimomese: Aedes, Beghelli, Biancamano e Screen Service.
Tra le novità più allarmanti, l’aumento dell’indebitamento di Seat Pagine Gialle che ha superato quota 1,4 miliardi. E’ sceso invece sotto i 190 milioni l’indebitamento di Tiscali.