Piazza Affari chiude la settimana in leggero rialzo, +0,24%, a 21.763 punti base, soprattutto grazie a Fiat (+4,61%), nel giorno della presentazione dei conti trimestrali. Gli acquisti prevalgono anche a Francoforte +0,53%, Parigi +0,18%, Londra +0,44%. Madrid perde lo 0,12%. Un incoraggiamento nel pomeriggio viene da Wall Street, in progresso dopo la pubblicazione di uno straordinario rapporto sul lavoro. Negli Usa il tasso di disoccupazione è al 3,6%, minimo da 50 anni e il mese scorso sono stati creati molti più posti del previsto (263mila contro 190mila attesi). Solo i salari sono cresciuti meno delle stime, sia su base mensile (+0,22%) sia annuale (+3,2%). Il dollaro perde qualche colpo contro l’euro ma resta forte, in zona 1,119. L’economia a stelle e strisce ruggisce, anche se il quadro globale presenta anche zone d’ombra.
L’indice Ism, che misura l’attività nei settori non manifatturieri degli Stati Uniti, in aprile ha registrato una flessione dell’attività, anche se l’indice è rimasto ancora in territorio positivo. Inoltre, come si legge nel primo rapporto di Bankitalia sulla stabilità finanziaria 2019, i rischi “derivanti dalla congiuntura economica internazionale sono in aumento. Le previsioni di crescita per il 2019 sono state riviste al ribasso e l’incertezza è aumentata”. Ciò che ha sostenuto i mercati finanziari da inizio anno è soprattutto “l’orientamento più accomodante delle banche centrali”. Per l’Italia il gravame è più pesante a causa dell’alto debito: “le previsioni sulla crescita del PIL sono state riviste al ribasso” e “le tensioni sul mercato dei titoli di Stato, pur in attenuazione, rimangono rilevanti”.
Il secondario italiano archivia oggi una seduta dai volumi ridotti, di stampo prefestivo. Il rendimento del decennale è al 2,55% e lo spread con il Bund arrotonda al rialzo a 252.70 punti base (+0,28%). Fra le materie prime l’oro è in recupero intorno a 1280 dollari l’oncia (+0,74%). Il petrolio cerca il rimbalzo, Brent a 71,48 dollari al barile, +1,03%.
In Piazza Affari i titoli petroliferi recuperano terreno, dopo le recenti perdite. Tenaris in particolare sale dell‘1,29%. La società vede prospettive per il secondo trimestre nel business dei tubi e servizi per esplorazione e produzione di petrolio e gas più o meno in linea con quelle del primo trimestre, mentre non ci sono indicazioni per la seconda metà dell’anno.
Regina del listino è Fiat che, dopo un avvio sottotono, ha messo il turbo, nonostante l’utile in calo, grazie alla conferma degli obiettivi finanziari 2019. Il Lingotto punta sui nuovi modelli di pickup negli Usa per raggiungere i suoi target e compensare la debole performance dei conti nel primo trimestre. L’amministratore delegato Mike Manley dice che l’anno sarà “solido” e pensa che il gruppo giocherà un ruolo attivo nel consolidamento del settore auto nei prossimi due-tre anni, quando ci saranno reali opportunità. Ben comprate Moncler +2,06%; Diasorin +1,78%; Amplifon +1,67%.
In fondo al paniere principale si fermano Pirelli -2,03%; Ubi -1,2%; Unicredit -1,23%; Azimut -1,03%. Fuori dal Ftse Mib e in controtendenza rispetto al settore bancario Mps, +1,41%.