Piazza Affari chiude in calo, -0,29%, 18.823 punti, in un panorama europeo ancor più freddo e influenzato negativamente da Wall Street. In Italia si riaccende anche la miccia dello spread, che supera i 320 punti nel giorno della riunione straordinaria dell’Eurogruppo e in vista del verdetto della Commissione Europea sulla manovra. Bruxelles rilascerà infatti il proprio parere sulle leggi di bilancio mercoledì prossimo. Il secondario, nel pomeriggio, soffre le parole del ministro Giovanni Tria secondo cui il programma di governo non cambia, anche se il dialogo con l’Europa continua. Il rendimento del decennale italiano chiude al 3,59% e il differenziale con il Bund tedesco sale a 321.30 punti base.
Gli investitori si muovono ormai con molta cautela sulla carta tricolore e la 14esima collocazione del Btp Italia, con scadenza quadriennale, parte con il freno a mano tirato nella prima giornata dedicata al retail (481,350 milioni di euro, contro 2,3 miliardi delle sottoscrizioni nel primo giorno dell’edizione di maggio).
In rosso Parigi, -0,79%, travolta dal tonfo di Renault, -8,43%, dopo l’arresto di Carlos Ghosn, presidente e ceo dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi.
Male Francoforte -0,85%; Madrid -0,56%; Zurigo -1,1%; Londra -0,14%.
Wall Street, dopo un’ottava da dimenticare, apre la settimana in calo, a seguito del crollo dell’indice di fiducia immobiliare Nahb e ancora appesantita da settore tech. Perde Apple ( -3,7%), al centro di indiscrezioni del WSJ. Secondo il giornale il colosso di Cupertino ha tagliato la produzione dei tre nuovi iPhone lanciati a settembre, un segnale poco incoraggiante in vista della stagione dello shopping natalizio a partire da giovedì, Giorno del Ringraziamento. S’infittiscono anche i dubbi sulle relazioni commerciali fra Usa e Cina, in attesa dell’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping al G20 in Argentina, a fine mese. A far salire le preoccupazioni come brume invernali, è il fatto che ieri, per prima volta in 29 anni di storia, l’Asia Pacific Economic Cooperation (Apec) si è chiuso senza un comunicato perché le due super potenze non hanno trovato una linea comune, divise non solo dai dazi ma anche dalla volontà esercitare la loro influenza sui paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico.
L’euro sale contro il dollaro e il cambio si muove in zona 1,145. Seduta debole per il Brent, che scende a 66,11 dollari al barile (-0,97%). Poco mosso l’oro, in area 1222,9 dollari l’oncia.
In Piazza Affari la blue chip migliore è Telecom, +3,95%, dopo la nomina del nuovo ad e direttore generale Luigi Gubitosi. Brillanti alcuni bancari come Banco Bpm +3,28% e Ubi +1,88%. Acquisti su Enel +1,38% e Azimut +1,37%.
Le vendite penalizzano Mediobanca, -4,88%, che ha pagato ai soci l’intero dividendo relativo all’esercizio 2017-2018, di 0,47 euro per azione e pari al 6% circa della chiusura di venerdì. Lo stacco di cedola frena anche altre società quotate. Le vendite penalizzano Saipem, -3,61%. La retrocessione a “underpeform” da parte di BofA Merrill Lynch affossa Ferragamo, -3,33%. Arretrano Moncler, -2,44% e Luxottica, -2,15%.