Apertura in calo per Unicredit ed Exor, dopo le novità annunciate ieri. In particolare, il gruppo bancario di piazza Gae Aulenti ieri ha presentato i conti e il nuovo piano industriale triennale, che prevede più di 18mila esuberi di cui quasi 6mila in Italia: ieri il titolo, in una giornata positiva per il comparto bancario, aveva chiuso sulla parità, ma oggi i mercati presentano il conto: Unicredit apre la seduta perdendo oltre il 3% a 5,73 euro, sotto la soglia dei 6 euro che per qualche momento era stata superata ieri.
Ancora peggio fa Exor, che perde quasi il 5% a 42,66 euro, e praticamente si allinea al prezzo di collocamento dei 12 milioni di azioni proprie, avvenuto ieri in serata. L’operazione, che riguardava un pacchetto pari al 4,87% del capitale, è stata chiusa a 42,6 euro per azione (con uno sconto del 4,9% sul prezzo di chiusura di ieri) per un incasso totale di 511,2 milioni. A seguito del perfezionamento del collocamento, la Giovanni Agnelli e C Sapaz – informa una nota diffusa da Exor nella notte – deterrà il 51,87% del capitale ed Exor il 4,83% di azioni proprie.
Segnali misti invece tra le principali Borse asiatiche, indecise se seguire il buonumore di Hong Kong oppure attendere il discorso di Janet Yellen. Oggi alle 15.30 ora italiana la Chairwoman della Federal Reserve interverrà ad una conferenza a Washington. Gli investitori sperano di cogliere dalle sue parole indizi sulle prossime mosse di politica monetaria, in particolare se la Fed alzerà o meno i tassi di interesse nel meeting di dicembre.
A Tokyo, l’indice Nikkei ha chiuso sulla perfetta parità a 19.697 punti, mentre il Topix ha limato lo 0,11% a 1.593 punti. Tra le Borse già chiuse, poso mossa Seul -0,20% mentre Taiwan avanza dello 0,16%. Mosti i listini ancora in contrattazione. Tra le Borse cinesi, Shanghai cede lo 0,48%, Shenzhen conserva in progresso dello 0,28%. Vola Hong Kong con un guadagno dell’1,89%. Bene anche Jakarta +0,88% mentre Singapore arretra dello 0,70%, Bangkok dello 0,54%. Piatta Kuala Lumpur.